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Aria Pulita in Classe: quali soluzioni?

La scarsa qualità dell’aria nelle aule scolastiche influisce sul benessere di alunni e docenti, incide sul grado di apprendimento e può compromettere la salute. Il ricambio dell’aria può essere lasciato all’intuizione? Come misurare la salubrità dell’aria? Quali soluzioni per migliorala? Sono alcune delle domande che troveranno risposta il 2 dicembre (ore 16.00-17:15) nel webinar “Aria Pulita in Classe” organizzato nell’ambito del progetto Interreg IT-CH QAES – Sviluppo di nuovi standard per il miglioramento della qualità dell’aria e dell’ambiente interno delle scuole – in collaborazione con Home, Health & Hi-Tech (HHH), progetto che si pone come anello di congiunzione tra edilizia e sanità, due universi che necessitano di un terreno comune di comunicazione e sviluppo.

“Aria Pulita in Classe” sarà l’occasione per comprendere le soluzioni oggi disponibili. Saranno presentate due esperienze. Quella della Provincia autonoma di Bolzano nell’ambito del Progetto QAES che illustrerà l’ampia analisi, avviata dal 2019 e fin qui condotta, sull’efficacia delle abitudini di comportamento nonché sull’uso di tecnologie per migliorare l’ambiente indoor a scuola. E quella della Regione Marche, che sostiene la diffusione nei plessi scolastici di impianti per la ventilazione meccanica controllata (VMC), una delle più avanzate iniziative cui guardare, per amministratori pubblici e locali, dirigenti scolastici, insegnanti e politici.

«La Provincia autonoma di Bolzano è partner del progetto QAES coordinato da IDM Alto Adige, società che si occupa dello sviluppo del territorio regionale – spiega Carlo Battisti project manager di QAES -, e per questo ha preso parte a QAES, un progetto del valore di oltre 1 milione di euro, che coinvolge 12 scuole in Alto Adige e Canton Ticino, all’interno delle quali sta rilevando molti inquinati indoor in due campagne di misura, una completata nel 2020 e l’altra in corso».

L’obiettivo è capire l’effettiva efficacia di azioni e tecnologie: dal ricambio costante dell’aria grazie all’aiuto di strumenti che avvisano quando si raggiunge il superamento dei valori di attenzione della CO2, al ricambio con l’uso della VMC, fino all’impiego di sistemi attivi. «Il primo dato emerso è che occorre un approccio integrato – aggiunge Battisti -, la tecnologia deve essere correttamente scelta, concepita, dimensionata, manutenuta e utilizzata in un processo che vede coinvolti progettisti, tecnici e utenti finali».

In seguito all’emergenza Covid, che ha acceso i riflettori su un tema già noto al mondo della progettazione e delle istituzioni, la Regione Marche nel 2020 ha lanciato un bando finanziando con oltre 6 milioni di euro, per un importo massimo di 4mila euro a classe, 87 comuni, in 5 province – Ancona, Ascoli Piceno, Fermo, Macerata, Pesaro e Urbino -, che hanno installato almeno un impianto di VMC in una scuola del proprio territorio. In totale, hanno beneficiato di un contributo 170 scuole, 1.500 aule, 24 mila studenti. Un risultato importante perché «in condizioni di applicazione corretta e se affiancati da corrette abitudini da parte degli utenti, per respirare aria salubre indoor l’efficacia della VMC è certa – dichiara Costanzo Di Perna Phd Ordinario di Fisica Tecnica Ambientale all’Università Politecnica delle Marche.

Le tecnologie vanno però opportunamente impiegate. In quest’ottica QAES sta mettendo a punto alcuni strumenti tra cui: le linee guida per la progettazione, le prassi di riferimento UNI/PdR 122 “Monitoraggio della qualità dell’aria negli edifici scolastici – Strumenti, strategie di campionamento e interpretazione delle misure”, corredate dal protocollo di misurazione, una piattaforma di knowledge sharing per la raccolta dati delle misure di qualità dell’aria nelle scuole, un tool progettazione IAQ per calcolare la portata di ventilazione di progetto in funzione dei carichi inquinanti di CO2 e di formaldeide, un tool autodiagnosi IAQ che permette al gestore della scuola di valutare la probabile qualità dell’aria interna nella classe in funzione di alcuni parametri chiave.

La Provincia autonoma di Bolzano, per il tramite dell’Agenzia provinciale per l’ambiente e la tutela del clima, ha maturato un’esperienza pluriennale nel settore della qualità dell’aria indoor: da oltre vent’anni vengono eseguite sul territorio migliaia misure di radon, di formaldeide e di CO2. «La prima vasta campagna di misura della concentrazione di anidride carbonica nelle scuole dell’Alto Adige risale al 2016 – spiega Luca Verdi, direttore del Laboratorio Analisi aria e radioprotezione dell’Agenzia provinciale per l’ambiente e la tutela di clima di Bolzano -. Proprio nell’ottica di un continuo miglioramento del know-how siamo molto interessati a seguire da vicino questa recente iniziativa della Regione Marche al fine di condividere esperienze e metodologie».

I risultati completi di QAES saranno presentati nei dettagli a Klimahouse all’interno dello stand CasaClima dal 26 al 29 gennaio 2022.

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