Non tutta l’attività fisica fa bene al cuore

Le malattie cardiovascolari sono la principale causa di mortalità in tutto il mondo, tuttavia, un gran numero di decessi prematuri potrebbe essere prevenuto adottando adeguate misure preventive. Tra queste misure, l’attività fisica si dice che abbia molteplici benefici e le linee guida internazionali sottolineano la necessità di essere attivi al fine di evitare la mortalità per malattie cardiovascolari.

Ma l’attività fisica è un concetto ampio e pochi studi scientifici hanno esaminato le differenze tra i vari tipi di esercizio. Questo è stato al centro di una nuova ricerca illustrata su Hypertension e condotta dall’Inserm dell’Università di Parigi, in collaborazione con il Baker Heart and Diabetes Institute, di Melbourne, in Australia.

Per dieci anni, questo ampio studio francese ha monitorato lo stato di salute di oltre 10.000 volontari, di età compresa tra i 50 e i 75 anni.

Ai partecipanti è stato chiesto di compilare un questionario sulla frequenza, la durata e l’intensità della loro attività fisica in tre diversi contesti: attività fisica attraverso lo sport, attività fisica sul lavoro (ad esempio trasportare carichi pesanti) e attività fisica nel tempo libero (ad esempio fare giardinaggio).

La salute cardiovascolare dei partecipanti è stata valutata in base alla salute delle arterie, usando l’imaging ecografico dell’arteria carotide (un’arteria superficiale nel collo).

I ricercatori hanno trovato che l’attività fisica al lavoro (come il trasporto di carichi pesanti di routine) sembra essere più fortemente associata a un maggiore rischio di compromissione delle arterie. Tale attività potrebbe quindi essere dannosa per la salute cardiovascolare e in particolare può essere associata ai disturbi del ritmo cardiaco.


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