L’uso frequente di farmaci inibitori della pompa protonica (PPI) è stato associato a un rischio maggiore di cancro allo stomaco, in un nuovo studio.
E’ emerso che con un uso quotidiano di questi farmaci si può avere un rischio più che quadruplicato di sviluppare questo tipo di tumore, rispetto all’utilizzo settimanale.
L’assunzione a lungo termine di PPI, comunemente usati per trattare il reflusso acido, il bruciore di stomaco e le ulcere, può raddoppiare il rischio di sviluppare il cancro allo stomaco.
I rischi associati all’uso degli inibitori della pompa protonica (PPI) aumentano in linea con la dose e la durata del trattamento, dopo l’eliminazione di Helicobacter pylori, hanno detto ricercatori dell’Università di Hong Kong e dell’università di Londra, che hanno compiuto una ricerca coinvolgendo 63.397 adulti, seguiti in media per 7,5 anni.
Lo studio pubblicato sulla rivista Gut dice che l’uso quotidiano di PPI è associato ad un rischio del 4,55 di cancro allo stomaco, rispetto all’uso settimanale.
Più a lungo nello studio venivano utilizzati i PPI, maggiore era stato il rischio di sviluppare il cancro allo stomaco, che saliva a cinque volte di più. dopo un anno, a più di sei volte, dopo due o più anni e a più di otto volte, dopo tre o più anni.
Una ricerca recente aveva collegato l’uso a lungo termine di PPI a vari effetti indesiderati, tra cui la polmonite, l’infarto e le fratture ossee.
I PPI stimolano la produzione di gastrina, un potente fattore di crescita, anche tumorale, hanno detto i ricercatori.
I ricercatori raccomandano un uso consapevole di questi medicinali.