I climi caldi e le minori variazioni di temperature stagionali sono collegati a una maggiore violenza e a un tasso di criminalità più alto. Lo dice un nuovo studio pubblicato sulla rivista Behavioural and Brain Sciences.
Il clima caldo e l’uniformità climatica portano a una strategia di vita più veloce, a meno attenzione per il futuro e a un più basso autocontrollo.
Molti studi avevano già dimostrato che le temperature più calde sono collegate a più aggressivo comportamento e a livelli di violenza e di aggressione più alti.
Il nuovo studio ha trovato che ad incidere sull’aggressività non sono solo le più calde temperature, ma anche i climi con meno variazioni stagionali di temperatura.
Meno variazione di temperatura, combinata con il calore, porta a una più veloce strategia di vita a un minor bisogno di pianificazione per le ampie oscillazioni tra caldo e freddo.
Questo determina meno preoccupazione per il futuro e a meno esigenze di autocontrollo.
Le persone che vivono in questi climi più caldi e con meno variazioni di temperatura sono orientate verso il presente, piuttosto che verso il futuro.
Orientate più verso il momento presente e con una strategia di vita più veloce le persone praticano meno l’autocontrollo e questo può portarle a reagire più rapidamente, con aggressività e, a volte, con la violenza.
In precedenza era stato trovato che le calde temperature provocano nelle persone disagio e irritazione, rendendole più aggressive.
Un’altra teoria, quella dell’attività ordinaria, aveva sostenuto che con il caldo le persone stanno di più all’aperto, hanno maggiori interazione con gli altri e più occasioni di conflitto.
Questo spiegherebbe perché alcuni tassi di criminalità violenta siano più alti vicino all’equatore rispetto che ad altre parti del mondo.
Le forme di clima e il modo in cui vive la gente, influisce sulla cultura in modi che non pensiamo, ha detto Brad Bushman, co-autore dello studio e professore di comunicazione e psicologia dell’Ohio State University.
Lo studio ha dato vita al nuovo modello CLASH (CLimate Aggression, and Self-control in Humans) per spiegare come il clima influenzi la vita e la cultura.
Gli autori del lavoro, oltre a Brad Bushman, sono Paul van Lange, autore principale e professore di psicologia nella Vrije Universiteit Amsterdam (VU), e Maria I. Rinderu, sempre della VU.
La teoria, tuttavia, non è deterministica e non suggerisce viventi nei climi più caldi non possano aiutare se stessi quando si tratta di violenza e aggressione.