Microsoft metterà i server in fondo al mare

I data center della Microsoft presto potranno finire in fondo al mare. Lunedì, l’azienda ha presentato il progetto Natick, un’iniziativa che si sta testando la distribuzione dei data center sotto la superficie dell’oceano.

Il sistema potrebbe ridurre il costo per il raffreddamento dei server che generano parecchio calore. Inoltre, la vicinanza dei server potrebbe rendere più veloce il download, lo streaming video e la navigazione sul Web, dato che che la metà della popolazione mondiale vive entro le 120 miglia dal mare, ha detto la società, spiegando che anche l’elettricità utilizzabile dai server potrebbe essere verde e provenire dalle onde o dalle maree degli oceani.

Finora, il team ha testato solo un data center sott’acqua, disposto dentro una capsula d’acciaio di 7 – 10 piedi, posta 30 piedi sott’acqua, nell’Oceano Pacifico, al largo della costa centrale della California, nei pressi di San Luis Obispo.

Denominato Leona Philpot, come un personaggio della serie dei videogiochi di Microsoft Halo, la capsula, dopo poco più di 100 giorni di prova, è tornata sulla terra e il team della Microsoft sta analizzando i risultati dell’esperimento, che finora sembrano promettenti.

La società ha detto che il progetto Natick è in fase di ricerca. Bisognerà valutare ostacoli, problemi ambientali e tecnici imprevisti, prima di poterlo definitivamente creare e utilizzare.

Intanto, il gruppo di ricerca ha iniziato a progettare un sistema sottomarino che sarà tre volte più grande. Gli ingegneri della Microsoft hanno detto che vorrebbero avviare un nuovo esperimento l’anno prossimo, con i server che potrebbero essere sistemati vicino alla Florida o nel nord Europa,

http://natick.research.microsoft.com/


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