Sinodo sulla famiglia: non c’è stato accordo su omosessuali, divorziati e risposati

Sabato scorso, il Vaticano ha pubblicato un messaggio indirizzato a tutte le famiglie del mondo, come risultato del Sinodo dei Vescovi, ossia dell’incontro straordinario con i cardinali convocati da Papa Francesco.

La “Relatio Synodi”, come viene chiamato il documento finale, è stata ultimata dopo due settimane di studio sui problemi della famiglia moderna in tutti i continenti, con l’obiettivo di cercare di aprire la Chiesa alle unioni libere, ai divorziati e agli omosessuali, anche se in questi ultimi due punti non c’è stato accordo.

I 183 Padri sinodali che hanno partecipato ai lavori hanno votato ciascun punto dei 62 paragrafi del documento.

Tre punti non hanno avuto la maggioranza dei due terzi richiesta: l’omosessualità e l’accesso alla comunione per i divorziati e i risposati.

Sugli omosessuali il documento dice che “gli uomini e le donne con tendenze omosessuali devono essere accolti con rispetto e delicatezza”, ma “non esiste fondamento alcuno per assimilare o stabilire analogie, neppure remote, tra le unioni omosessuali e il disegno di Dio sul matrimonio e la famiglia”.

Sulla comunione per i divorziati e i risposati non c’è stato accordo e “va ancora approfondita la questione, tenendo ben presente la distinzione tra situazione oggettiva di peccato e circostanze attenuanti”.

Tutta la documentazione relativa ai lavori del Sinodo straordinario, sia le bozze come le correzioni, è stata pubblicata dal Vaticano.

Il testo conclusivo sarà pubblicato in tutte le diocesi del mondo, insieme a un questionario.


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