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Reumatologia, anche nelle persone trangender

Uno sguardo nuovo ed “autenticamente prossimo” verso i pazienti, capace di privilegiare le specificità derivanti dal genere e che intende condividere i risultati della collaborazione in atto tra reumatologi, oncologi e specialisti delle varie branche della medicina caratterizzerà il 6° Incontro di reumatologia percorsi innovativi e medicina di precisione, che si tiene a Paestum nelle giornate del 12 e 13 aprile. L’ evento che vede come responsabili scientifiche le dottoresse Patrizia Amato e Daniela Marotto, quest’anno avrà come tema Oncologia e Genere in Reumatologia e, per l’alto valore scientifico dei temi e lo spessore dei relatori, è stato patrocinato da numerose società scientifiche nazionali e internazionali e associazioni pazienti

Il programma scientifico prevede poche comunicazioni frontali e numerose tavole rotonde interattive, al fine – dichiara Patrizia Amato (coordinatore esecutivo del Collegio Reumatologi Italiani CREI), “di favorire il confronto multidisciplinare tra i diversi specialisti con lo scopo di aprire una finestra informativa sulla reumatologia che sta profondamente cambiando la sua offerta di prevenzione, diagnosi e cura. È nota ormai l’esistenza di una diversa prevalenza delle malattie reumatiche (MR) tra donne e uomini, di una diversa percezione, presentazione clinica, risposta alle terapie e progressione di malattia”.

L’ innovazione da cui è caratterizzata la due giorni, si percepisce già dall’apertura dell’evento quando si riuniranno ii Gruppi di Studio CREI di onco-reumatologia, su genere e rischio cardiovascolare, genere e salute riproduttiva di coppia e genere ed osteoartrosi che si stanno occupando di portare avanti tematiche mai affrontate sino ad oggi sul campo e che diventeranno le sessioni successive dell’Incontro.

“La scelta dei temi in agenda conferma l’estrema attenzione con cui la nostra comunità reumatologica segue le problematiche vissute nella loro concretezza dai pazienti”, precisa Patrizia Amato, “Sentiamo necessario lo sviluppo di una contaminazione puntuale e scientifica di saperi e di competenze, affinché la cosiddetta medicina di prossimità sia un’autentica presa in carico della persona specifica, con le sue differenze e caratteristiche. Intendiamo così sviluppare ed offrire una ‘cultura medico-reumatologica della differenza’, che sia in grado di rispondere alle numerose comorbidità che accompagnano la maggior parte delle nostre malattie autoimmuni sistemiche come ad esempio il rischio cardiovascolare”. “A tutt’oggi – prosegue la dottoressa Amato, “non esistono algoritmi validati e predittivi di eventi cardiovascolari che possano render conto dell’identificazione di sottogruppi di pazienti in base all’età, sesso, fenotipo articolare, durata e attività della malattia. Le donne con malattie cardiovascolari rimangono poco studiate, poco riconosciute, sotto diagnosticate e sotto trattate. Per questo siamo convinti che occorra sviluppare proprio programmi di aggiornamento per reumatologi e cardiologi, focalizzati sulle malattie cardiovascolari nelle donne, dando così priorità alla ricerca genere-specifica focalizzata sull’identificazione della fisiopatologia e della storia naturale delle malattie cardiovascolari anche nel campo della reumatologia”.

A Paestum si parlerà anche di fertilità di coppia, infertilità maschile e procreazione medicalmente assistita-PMA. Nonostante si ritenga che l’infertilità di coppia sia nel 50 % dei casi legata a problematiche del maschio, la maggior parte degli studi scientifici focalizzano ancora l’attenzione alla sola infertilità femminile. Dichiara Daniela Marotto, (Presidente Crei e responsabile scientifica dell’evento): “poche sono ancora le conoscenze soprattutto relative alla compatibilità di molti farmaci antireumatici e alla loro interferenza con la infertilità che riguarda circa il 15-20% delle coppie in tutto il mondo. La richiesta della tecnica di PMA è crescente anche tra i pazienti reumatici che oggi affrontano con estremo ritardo la scelta di diventare genitori, ma che si scontrano con le tante criticità del nostro SSN quali le lunghe liste d’attesa, la carenza di centri pubblici, i costi delle procedure private, l’ineguaglianza delle strutture territoriali presenti nel territorio italiano. Da qui la necessità di avviare, anche nel campo reumatologico, percorsi diagnostico-terapeutici dell’infertilità differenziati ed analizzati separatamente per maschi e femmine”.

Ampio spazio nell’evento campano verrà dedicato poi all’oncoreumatologia che vedrà reumatologi, oncologi, radiologi, fisiatri, biologi, genetisti ed epidemiologi a confronto per capire le strette interconnessioni che governano i due mondi argomento su cui il CREI è impegnato in un progetto multidisciplinare unico a livello internazionale.

Per terminare, durante il 6° Incontro di reumatologia verrà affrontato per la prima volta in Italia – e probabilmente anche a livello globale – il tema delle persone trangender che diventerà prossimo argomento di studio per il CreI. “Miriamo a raccogliere e discutere le conoscenze attuali sulle malattie nelle persone transgender”, conclude la presidente Marotto, “Determinare la copertura della letteratura, identificare le lacune di conoscenza ed evidenziare le opportunità per la ricerca futura, è cruciale affinché i cittadini transgender possano sottoporsi a terapie ormonali con tranquillità e sicurezza”

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