News

Notizie, giorno dopo giorno

A Nardò (LE): pomodori coltivati senza sfruttare persone e terra

Una produzione etica di pomodori, su terre libere dal caporalato e che favoriscono l’agroecologia: ogni anno sono circa 20mila i vasetti di salsa di pomodoro distribuiti in tutta Italia e anche all’estero, dove l’ingrediente principale è la tutela dei diritti. È questo Sfruttazero, progetto realizzato nella cittadina pugliese di Nardò (Lecce) dall’associazione Diritti a Sud, grazie al supporto dei fondi 8xmille dell’Unione Buddhista Italiana.

Alla base del progetto – nato nel 2014 a Bari dall’associazione Solidaria, con cui attualmente Diritti a Sud collabora – c’è la convinzione che si possa fare agricoltura senza sfruttare le persone e senza rovinare l’ambiente, e che anche la commercializzazione dei prodotti possa essere etica e puntare alla costruzione di filiere virtuose che creino un’alternativa alla grande distribuzione organizzata. Un progetto dall’elevato impatto sociale, che promuove un’economia solidale con un obiettivo di trasformazione sociale ancor prima che commerciale.

Il progetto Sfruttazero nasce infatti come denuncia e opposizione alla disoccupazione, al precariato, al caporalato, per dare ai lavoratori italiani la possibilità di rimanere nella propria terra di origine e a quelli stranieri di lavorare in modo dignitoso e trasparente. Chi lavora nella raccolta dei pomodori e nella produzione di salsa è in buona parte originario dell’Africa Sub-sahariana, con un’età media tra i 30 e i 40 anni. Ogni anno vengono aperti circa 20 contratti di lavoro stagionali.

La produzione – circa 20mila vasetti all’anno di passata – è ottenuta da pomodori coltivati in modo sostenibile con 0% di pesticidi, distribuita al di fuori dei circuiti della GDO. Il packaging dei vasetti racconta inoltre la storia e i valori del progetto: l’etichetta trasparente riporta i costi del lavoro e mostra i volti degli attivisti impegnati in Diritti a Sud.

È dal 2016 che l’Unione Buddhista Italiana sostiene progetti umanitari e sociali in Italia e all’estero, grazie ai fondi 8xmille che, attraverso la dichiarazione dei redditi, si può destinare a una confessione religiosa o allo Stato. Nel 2022 sono stati più di 150 i progetti umanitari sostenuti dall’Unione Buddhista e 40mila i beneficiari raggiunti. Ciascun progetto è selezionato in coerenza con l’idea, che sta alla base del pensiero buddhista, dell’interdipendenza e del prendersi cura, perché ogni essere senziente, umano o animale che sia, è interconnesso e quando ci si prende cura di qualcuno si agisce a favore dell’intera collettività.

L’Unione Buddhista predilige piccole realtà non profit che sviluppano progetti concreti sul territorio rivolti alle categorie più fragili, con particolare attenzione ai diritti umani, al rispetto dell’ambiente e allo sviluppo di una cultura della sostenibilità umana, sociale ed economica. Si tratta di progetti non confessionali a favore della pluralità e della responsabilità sociale, dove l’Unione Buddhista porta un aiuto concreto supportando le reti territoriali esistenti.

Tra gli esempi nel 2023: la produzione di salsa di pomodoro caporalato-free nel leccese; la liberazione dalle reti illegali da pesca che provocano la morte di preziose specie marine nell’arcipelago delle Eolie; i percorsi di meditazione in carcere, da Milano a Palermo, per acquisire consapevolezza e agevolare il reinserimento sociale; gli sportelli di ascolto, cura e cittadinanza attiva presenti in diversi quartieri di Torino; il rifugio in provincia di Rimini dove centinaia di cani, gatti e capre sono accolti e curati; il laboratorio tessile di prodotti artigianali creati dalle donne migranti accolte nel piccolo borgo calabrese di Camini.

L’impatto delle attività finanziate con l’8xmille è evidenziato nell’Impact Report 2022, il primo rapporto di sostenibilità realizzato da una confessione religiosa in Italia. Stilato sulla base degli indicatori dell’Agenda 2030 dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, il rapporto è uno strumento di trasparenza nei confronti dei cittadini, utile per pianificare le future azioni di sostegno.

È disponibile sul sito: https://unionebuddhistaitaliana.it/news/impact-report-2022/

Pin It on Pinterest