Risparmio e qualità dell’acqua negli hotel

Il consumo di acqua nel settore ricettivo incide fortemente sui costi di gestione delle strutture. Quanto siano rilevanti i consumi d’acqua degli hotel lo indicano i dati dell’ENEA (Agenzia Nazionale per le Nuove Tecnologie, l’Energia e lo Sviluppo Economico Sostenibile) che, analizzando 31 strutture a 4 stelle, ha stimato un consumo medio a persona pari a 645 litri, ben più del doppio rispetto al consumo pro-capite degli italiani in ambito domestico (250 litri).

Un utilizzo intelligente delle risorse idriche è quindi un obiettivo strategico con cui si tengono prima di tutto sotto controllo i costi di esercizio. La gestione responsabile dell’acqua potabile, inoltre, è cruciale per la tutela ambientale che impone di eliminare sprechi e inefficienze.

Oggi hotel, agriturismi e campeggi possono quindi risolvere le diverse problematiche legate alla gestione dell’acqua con tecnologie e soluzioni impiantistiche che ne ottimizzano l’amministrazione, tra cui:
– sistemi per la purificazione delle acque grigie e nere
– sistemi di potabilizzazione e dissalazione per prelevare acqua di falda o di mare, restituendo un’acqua sicura e di elevata qualità favorendo così un’economia circolare della risorsa idrica.
– sistemi per il trattamento della qualità dell’acqua, utili nella prevenzione della contaminazione da Legionella, oppure addolcitori e sistemi di filtrazione per ristorazione, centri benessere, addolcitori per il lavaggio della biancheria, per la centrale termica e i circuiti di raffrescamento, oltre a soluzioni per la filtrazione, disinfezione e manutenzione delle piscine.

Un esempio concreto è rappresentato dall’Argentario International Camping Village, struttura d’eccellenza di Orbetello – Monte Argentario in provincia di Grosseto, che ha agito proprio in questa direzione compiendo una scelta di sostenibilità, risparmio e qualità. Recentemente, infatti, ha deciso di sostituire i classici filtri a sabbia da piscina e di installare i nuovi filtri Culligan HydroCleer Filter (HCF). L’intervento ha permesso di ottenere consistenti miglioramenti sulle prestazioni degli impianti:

-riduzione dei consumi di acqua necessari al lavaggio dei filtri fino al 90%, corrispondente a 1.800 m3/anno di acqua potabile risparmiata, e minore quantità di acqua da reintegrare con conseguente risparmio anche dei prodotti chimici presenti in vasca;
-riduzione dei consumi energetici per il funzionamento della piscina del 25%, pari a 1.250 kWh/anno e 500 kg di CO2 non immessa in atmosfera
-notevole miglioramento in termini di qualità e limpidezza dell’acqua, con un risparmio sui prodotti chimici utilizzati
riduzione consumi elettrici dei filtri pompe piscina con un risparmio del 90%


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