Essere un genitore single non è affatto facile, è anzi uno dei ruoli più impegnativi, ma allo stesso tempo più gratificanti nella vita di una mamma o di un papà. La monogenitorialità è un fenomeno in forte crescita: secondo la più recente indagine Istat condotta nel 2022, le famiglie monogenitoriali rappresentano attualmente il 10,8% del totale sulla popolazione italiana e dovrebbero passare all’11,6% nel 2040.
Nonostante le difficoltà, è fondamentale cogliere ogni occasione buona per creare ricordi speciali e positivi con i propri figli. Un modo per riuscirci può essere quello di dar loro la possibilità di provare nuove esperienze in luoghi diversi dalla propria casa. Cosa, meglio di un viaggio, può aprire la mente dei piccoli e portarli a vivere nuovissime avventure, e allo stesso tempo garantire agli adulti una via di fuga dalla routine e staccare almeno per un po’ dai problemi quotidiani?
Per questo motivo, in occasione della Giornata dei Genitori Single (21 marzo), Club Med, che crede da sempre nel pieno equilibrio tra realizzazione individuale e benessere famigliare, con l’aiuto di Ilaria Merici, Psicologa Psicoterapeuta, ha raccolto quattro regole d’oro da tenere a mente quando si viaggia da soli con i propri bimbi.
1. Condividere un’avventura
Creare i ricordi di una vacanza non dipende da quanto si spende, quanto dalla condivisione delle esperienze con i propri figli. È sacrosanto ampliare gli orizzonti della famiglia gustando nuovi cibi, vivendo insieme nuove culture, visitando luoghi importanti per la storia.
“Osservare la mente di un bambino sbocciare davanti ai propri occhi, mentre un mondo nuovo si schiude davanti ai suoi, è una delle esperienze più gratificanti che può avere un genitore”, dichiara Ilaria Merici, Psicologa Psicoterapeuta. “Che ciò avvenga vicino o lontano da casa, il ricordo di ogni esperienza sarà una tappa cruciale nella loro vita. Tutti i genitori desiderano stimolare la curiosità dei figli in modi nuovi ed emozionanti, vedere l’incanto sui loro volti e l’energia sprizzare da tutti i pori. Ogni esperienza vissuta durante un viaggio è una nuova e vivida esperienza luminosa da ricordare”.
2. Parola d’ordine: programmare
Programmare con buon anticipo la propria vacanza per usufruire delle proposte più convenienti è fortemente consigliato per non accumulare le spese del viaggio ed evitare lo stress dell’aumento dei prezzi e dell’ansia di prenotare all’ultimo o di non trovare la sistemazione desiderata.
Infatti, in un contesto di incertezza economica dovuta all’inflazione, prenotare con anticipo il proprio soggiorno fa sì che i prezzi rimangano bloccati e che nessuno debba più preoccuparsi per i costi da sostenere all’ultimo momento, concentrandosi unicamente sul godersi la propria vacanza in tranquillità e relax.
3. Sconfiggere lo stress in vacanza
La realtà va guardata in faccia: viaggiare con bambini piccoli non è facile, si sa. Specialmente se si è da soli. Ma allo stesso tempo questa non deve essere necessariamente un’esperienza da temere.
“Una nuova esperienza non deve comunque stravolgere la routine. Negli spostamenti da un luogo all’altro è importante l’organizzazione: l’ideale è programmare con cura le tappe del viaggio tenendo conto degli orari cui solitamente sono abituati i propri figli e portando con sé giocattoli o altri oggetti che possano servire a tranquillizzarli in caso di necessità”, commenta Ilaria Merici.
4. Staccare da tutto per tornare più forti
Una delle sensazioni più penose in assoluto è tornare da una vacanza ancora più stanchi di prima di partire. Quindi è importante accertarsi di scegliere una destinazione in cui ci sia spazio anche per il relax degli adulti.
“Ritagliarsi un po’ di tempo per staccare la spina da un compito così intenso come prendersi cura da soli di un figlio è importante per il proprio benessere fisico e mentale. Tutti si meritano una vacanza in cui dedicare a se stessi il tempo di cui si ha tanto bisogno: i genitori per allontanarsi da routine schiaccianti e i figli per sperimentare qualche avventura divertente e stringere nuove amicizie”, prosegue l’esperta.