Inclusione e partecipazione dei giovani che vivono in zone isolare e rurali

Favorire l’inclusione e la partecipazione attiva dei giovani che vivono in zone isolate e rurali: è uno degli obiettivi che l’Agenzia Nazionale per i Giovani persegue attraverso i programmi europei per la gioventù, Erasmus+|Gioventù e Corpo europeo di solidarietà, gestiti in Italia dall’Ente.

Un impegno che si pone in continuità con quanto indicato dall’obiettivo numero sei della Strategia europea per la gioventù 2019-2027 “Moving Rural Youth Forward”, volto allo sviluppo di micro-comunità nelle aree rurali per creare una comunità più accessibile ai giovani e prevenirne l’isolamento.

Le nuove generazioni possono ricoprire un ruolo fondamentale nella valorizzazione delle aree rurali e, al tempo stesso, le micro-comunità possono contribuire molto all’attivazione dei giovani”, spiega la Direttrice generale dell’Agenzia Nazionale per i Giovani, Lucia Abbinante. “Molti progetti realizzati nell’ambito dei programmi europei sono dedicati alla micro-territorialità, in particolare nell’ambito degli Scambi di Gioventù di Erasmus+, e ciò testimonia quanto la mobilità giovanile contribuisca a sviluppare competenze, conoscenze di temi sociali, scoperte di nuove culture, abitudini, stili di vita, volti al rafforzamento di valori come la solidarietà, la democrazia, l’amicizia, indispensabili per la creazione di una società più equa ed inclusiva, e a generare impatto sui territori”.

Per definire una micro-territorialità occorre fare riferimento alla dimensione geografica che comprende tutti quegli elementi che determinano un’emarginazione dovuta alla remotezza fisica; alla dimensione sociale che racchiude tutto ciò che concerne la diversità di orientamento sessuale, genere, orientamento, sensoriale, etnica…; infine, alla dimensione culturale che si riferisce al divario educativo presente in determinare aree.

Numerosi progetti realizzati nell’ambito dei programmi europei coinvolgono i giovani intorno al tema della micro-territorialità.

All’interno della programmazione 2021-2027, per quanto riguarda la dimensione geografica i progetti individuati sono 34 (6%); la dimensione sociale è espressa in 163 progetti (27%); ancora la dimensione culturale ha rappresentato il focus in 95 progetti (14%).

La quasi metà dei progetti è stata dedicata alla valorizzazione della micro-territorialità per preservare le specificità regionali, le arti e i mestieri di queste zone.

Le tematiche più presenti all’interno dei progetti sono quelle che si riferiscono a topic prioritari scelti dalla Commissione Europea: “Environment and climate change” e “Green skills” sono rispettivamente presenti in 54 e 51 progetti evidenziando la grande importanza che le comunità pongono al tema del cambiamento climatico.

Infatti, i giovani che vivono nelle micro-comunità rurali o remote, proprio grazie al loro senso di appartenenza al territorio in cui vivono e alla vicinanza con la natura, possono diventare un importante presidio per affrontare le questioni ambientali, facendo diventare lo sviluppo delle aree rurali un volano per creare nuove opportunità lavorative e di formazioni in questo ambito.

Altro tema di carattere più culturale e sociale, risultato presente in 48 progetti, è quello riferito a “Creative, arts and culture” e “Democracy and inclusive democratic participation” che compare in 28 progetti (5%) e sottolinea l’importanza della cittadinanza attiva e di un sistema democratico inclusivo come elementi fondamentali per le micro-comunità in cerca di supporto sociale ed istituzionale. Infine, il topic “Physical and mental health, well-being” è risultato presente in 24 progetti enfatizzando come il benessere psicofisico sia un elemento fondamentale nella vita di ciascuno, soprattutto in un contesto post pandemico.


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