Giornata dell’Educazione: il Covid-19 ha aggravato le diseguaglianze

Foto di Silvia Navarro da Pixabay

La Giornata dell’Educazione, che ricorre il 24 gennaio, nel 2021 sarà dedicata all’educazione della “Covid-19 generation”, sia come istruzione in senso formale sia intesa come apprendimento continuo. Il tema è strettamente legato a quello dell’emergenza educativa che la pandemia da Covid-19 ha ulteriormente aggravato, ampliando le diseguaglianze legate allo status socio-economico, all’area geografica di residenza e al digital divide. SOS Villaggi dei Bambini è da sempre impegnata a contrastare tali diseguaglianze, attraverso progetti sul campo e azioni di sensibilizzazione e Advocacy, con uno sguardo specifico sull’infanzia fragile.

ISTRUZIONE: L’IMPEGNO CONTRO LE DISEGUAGLIANZE NELL’ANNO DELLA DAD

Il 2020 è stato segnato dalla pandemia e dalla Didattica a Distanza, poi sostituita dalla DDI (Didattica Digitale Integrata); abbiamo assistito, come ricorda l’OMS, alla “più grande interruzione dei sistemi educativi nella storia”, che ha colpito quasi 1,6 miliardi di studenti in più di 190 Paesi. SOS Villaggi dei Bambini ha lavorato incessantemente per garantire agli oltre 300 minorenni accolti nei programmi SOS che ognuno avesse un dispositivo con cui accedere alle lezioni da casa e il supporto di educatori dedicati. Gli stessi hanno garantito turni straordinari per potere affiancare i bambini e spesso non sono tornati a casa, dedicandosi al completamente ai ragazzi. Nel contempo, l’Organizzazione si è impegnata da subito per sensibilizzare le istituzioni sui rischi della povertà educativa, accentuati dalla crisi pandemica. Oltre a sedere ai tavoli istituzionali sul tema, alla riapertura delle scuole dopo la pausa estiva, SOS Villaggi dei Bambini ha lanciato un’indagine, condotta da Ipsos, dal titolo “Nutrire l’Infanzia. Povertà educativa, divario digitale”. Da questa emerge, secondo la dichiarazione di 9 genitori su 10, che i ragazzi fossero molto (53%) o abbastanza (37%) contenti di rientrare a scuola, indipendentemente dal ciclo di studi o classe frequentata. 1 genitore su 2 parla di “entusiasmo” come stato d’animo prevalente nei figli che hanno affrontato il rientro a scuola. Peraltro, più di 7 genitori su 10 ritengono che il proprio figlio si senta molto (14%) o abbastanza (62%) sicuro a scuola. Fondamentale il ruolo della refezione scolastica per più di una famiglia su 10 (12%), per cui la disattivazione del servizio di refezione comporta l’incapacità di garantire ai ragazzi un pasto giornaliero ben bilanciato in termini nutrizionali (7%) o addirittura la mancanza del principale pasto giornaliero (5%) a causa delle difficoltà economiche in cui versa la famiglia.

“La chiusura delle scuole, sia pur necessaria, ha danneggiato tutti i bambini ma, come tutte le crisi, ha avuto ripercussioni maggiori sui bambini che appartengono a famiglie vulnerabili; sui bambini vittime di violenza, sui minorenni stranieri non accompagnati” ricorda Samantha Tedesco, Responsabile Advocacy e Programmi di SOS Villaggi dei Bambini. E prosegue, “La scuola rappresenta non solo il luogo in cui apprendere, per molti bambini è la possibilità di un pasto sano e completo al giorno. E per molti bambini, purtroppo, è l’unico pasto completo dell’intera giornata. La scuola è la possibilità quindi di alimentare il corpo e la mente, è la possibilità per molti bambini non solo di mangiare, ma di essere “visti” da adulti competenti, di fare sport, di essere considerati bambini e ragazzi con bisogni propri. La scuola è un presidio di tutela in particolare per i bambini vulnerabili”.


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