Afghanistan: missione incompiuta

Cosa sta succedendo in Afghanistan? Cosa si è lasciata dietro la guerra “più lunga” per l’Occidente? Per rispondere a queste domande Nico Piro, inviato della Rai e giornalista italiano esperto di Afghanistan, ha dato il via ad una campagna di crowdfunding su Ulule per produrre un nuovo libro sull’Afghanistan. La campagna, lanciata in collaborazione con il nuovo progetto Minatori Digitali basato sul rapporto diretto con le community dei lettori, ha raggiunto e superato l’obiettivo preposto con una settimana d’anticipo (110%), registrando 549 prevendite del libroAfghanistan Missione Incompiuta 2”, che intende proseguire il racconto del primo “Afghanistan Missione Incompiuta” che si fermava alla prima metà del 2015, uscito nel 2016 grazie ad un primo crowdfunding di Ulule e distribuito per un totale di oltre 2.000 copie nelle librerie italiane.

 

“Con questo secondo volume l’intento è dare voce alla situazione attuale in Afghanistan: la guerra non è finita e vogliamo colmare un vuoto di informazione e di memoria che in questi ultimi anni si è aggravato”, spiega Nico Piro. “Dopo il ritiro del grosso delle truppe occidentali conclusosi alla fine del 2014, il Paese è precipitato nel caos con record di vittime civili e un numero di soldati afghani uccisi talmente alto da essere secretato”. In più: produzione di oppio pari al doppio della domanda mondiale; crollo delle condizioni di sicurezza; la fuga degli afghani dal proprio Paese che non si ferma; attentati continui nel cuore della capitale.

 

Grazie ai fondi ottenuti con il crowdfunding su Ulule, Nico Piro avrà l’opportunità di finanziare una spedizione indipendente in Afghanistan ad ottobre e novembre, quando si voterà per le elezioni, per  svolgere ricerche e raccogliere materiale sul campo, vedere con i propri occhi la situazione e raccontarla nel volume che sarà distribuito a partire da febbraio 2019. Inoltre le prevendite serviranno ad impaginare, stampare, spedire, distribuire il libro. “Non ci sarà per me alcun ricavo”, sottolinea il progettista. “I partecipanti al crowdfunding avranno realmente pagato il prezzo della libertà”.

La campagna di crowdfunding terminerà il 9 agosto e c’è ancora possibilità di pre-acquistare il libro e sostenere il progetto: “Possiamo trasformare la campagna per l’uscita di un libro nell’occasione per dimostrare che le persone si interessano di guerre lontane, di chi lavora in quei posti, di luoghi remoti, di crisi lontane. Possiamo dimostrare che è sbagliato continuare ad ignorare questi temi, escludendoli dall’agenda mediatica”.

 

Quello in Afghanistan sarà un viaggio molto costoso e non facile per muoversi in sicurezza, dormire in luoghi protetti, avere l’aiuto di un interprete, incontrare persone con le dovute cautele. “Non mi servirò tuttavia di scorte, non l’ho mai fatto perché – come sempre – voglio stare dalla parte della gente, del popolo afghano, raccontarne il punto di vista. Le elezioni presidenziali del 2019 potrebbero essere il punto di non ritorno verso una guerra civile”, spiega Nico Piro. “Ma ci sono anche dei segnali diversi: nei mesi scorsi dalla tormentata Kandahar è partita una marcia della pace cominciata come l’iniziativa di un pugno di visionari e arrivata a Kabul in un trionfo di folla; alla fine dell’ultimo ramadan, governo e talebani hanno dichiarato la prima tregua che si ricordi da decenni, con scene mai viste di talebani e soldati a fraternizzare ai posti di blocco”.


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