Artrosi per 40% degli anziani, 14mila bambini all’anno con tumore

L’Italia ha un’aspettativa media di vita intorno agli 84-85 anni, aumentata negli ultimi anni più di quanto è aumentata negli ultimi 100 anni. Ogni anno guadagniamo 6 ore di vita: oggi l’italiano medio è donna e ha 44 anni. Nel 2050 sarà sempre donna ma avrà 72 anni. Ma quali effetti questa tendenza avrà sulla terapia del dolore?

Se ne parla a Firenze in occasione del Congresso Internazionale di Anestesiologia SIMPAR-ISURA, organizzato e presieduto dal Prof. Massimo Allegri, ricercatore presso l’Università di Parma e specialista in anestesia rianimazione e terapia del dolore. Sono presenti 1200 medici e ricercatori, metà italiani e metà provenienti dall’estero, per confrontarsi sulle nuove scoperte scientifiche e tecnologiche e su tutte le tematiche relative allo studio e alla gestione del dolore cronico.

ANZIANI IN ITALIA – “La conseguenza principale è che queste patologie croniche aumenteranno – spiega il Prof. Guido Fanelli, Ordinario di Anestesia e Rianimazione dell’Università di Parma –  Aumenteranno quindi i casi di diabete, ipertensione, disturbi cognitivi e artrosi. Basti pensare che l’artrosi ha un’incidenza del 40% oltre i 64 anni: il 30% di questa percentuale ha come sintomo il dolore. Aumentando l’età, aumenterà quindi anche la relativa cronicizzazione”.

I MINORI E IL PROBLEMA DELL’ETA’ –  Con l’aumentare dell’età il rischio di riportare un caso di dolore cronico cresce esponenzialmente, soprattutto quello osteoarticolare. Ma i casi di mal di schiena, in generale la lombalgia, coinvolge anche tante fasce di giovani adulti in stato attivo. L’osteoartrosi riguarda anche fasce più adulte. Il dolore nei bambini, invece, ha soprattutto una natura procedulare: quelli che manifestano cronicità sono quelli  che entrano nel circuito delle cure palliative, causa tumore, ossia 14mila bambini italiani all’anno.

A CHI RIVOLGERSI – Se c’è una patologia che si può risolvere, occorre rivolgersi allo specialista di riferimento. Se invece si tratta di un dolore cronico, e quindi non più risolvibile, ci si rivolge al terapista del dolore. “Si trovano in tutta Italia – precisa il Prof. Massimo Allegri – e possono migliorare la vita anche dei più sofferenti”. 


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