Il sonno serve per dimenticare i ricordi inutili

Se dormiamo una ragione deve pur esserci. E’ opinione comune che il sonno serva per ricaricarsi, ed è proprio così. Ora, questa credenza diffusa è stata supportata dalla ricerca scientifica, che ha individuato come il cervello operi e si ricarichi.

Uno studio, fatto grazie a un microscopio 3D, dall’Università Politecnica delle Marche, in collaborazione con l’Università dell’Wisconsin-Madison e dell’Università di San Diego, negli USA, recentemente pubblicato sulla rivista “Science”, dice che durante il giorno le sinapsi nel cervello aumentano e nel sonno si riducono, in modo che il giorno seguente la mente possa essere pronta per dei nuovi collegamenti.

La ricerca, ha detto il ricercatore dell’ Univpm Michele Bellesi, “ci ha permesso di studiare le dimensioni delle sinapsi servendoci di un microscopio elettronico 3D”. “Abbiamo misurato e ricostruito 7mila sinapsi creando il database più grande del mondo e scoprendo che dopo il sonno queste sinapsi si riducono”.

La maggior parte delle sinapsi riduce le proprie dimensioni nel sonno, secondo lo studio, ma sono solo quelle di piccole e medie dimensioni, per lo più, a ridursi, altrimenti perderemmo importanti ricordi.

Le sinapsi più grandi che hanno anche le informazioni più importanti, nel sonno, non si riducono e rimangono stabili.

Così il cervello umano opera una sorta di selezione che permette di immagazzinare nuove informazioni e nuovi ricordi, conservando ciò che è importante per la sopravvivenza.


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