Napolitano: sono i giovani a costruire l’Europa

L’Europa di oggi è costruita da “tutti i giovani che si incontrano, tutti i giovani che si riconoscono come europei e non più soltanto come italiani, tedeschi, spagnoli e così via”, ha detto il presidente della Repubblica, giorgio napolitano, intervenendo, domenica, in videointervista nella giornata inaugurale del Meeting per l’amicizia tra i popoli di Rimini.

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“Non è un omaggio retorico ai giovani in quanto tali”, ha detto il Capo dello Stato, che già all’inizio del suo discorso aveva rivolto un particolare saluto ai giovani che affollavano “la grande sala di Rimini”.

“Ma se si pensa a ciò che ha rappresentato il programma Erasmus si è veramente sbalorditi di quanto abbia contribuito ad avvicinare, a far comprendere reciprocamente anche linguisticamente e nel costume, nelle aspettative, negli atteggiamenti. Ed è lì che si costruisce l’Europa”, ha detto Napolitano.

Sui timori di chi teme che gli scambi giovanili possano affievolire il sentimento naziona o costituire la coseddetta “fuga dei cervelli”, Napolitano di considerare “assurdo avere timore di questi processi”.

“Ritengo – ha proseguito il Capo dello stato – che questi giovani costruiscono un futuro per sé e per l’Europa anche uscendo dai confini storici delle proprie antiche nazioni, lavorando insieme. Bisogna non solo formarsi insieme, bisogna anche creare degli spazi di ricerca e di occupazione in comune. Io non tratterrei mai un giovane dall’andare a studiare o fare ricerca fuori d’Italia, convinto che tra l’altro la sua ambizione sia poi di tornare in Italia arricchito da questa esperienza che ha fatto. Non vedo in questo nessuno elemento di smarrimento dell’identità nazionale che non si cancella ma si integra nell’identità europea. Essere europei non significa cessare di essere italiani, spagnoli, francesi o tedeschi, significa sublimare le proprie storie e vocazioni nazionali”.


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