Smettere di fumare è questione di assorbimento della nicotina

Secondo un nuovo studio la possibilità di smettere di fumare sarebbe legata alla velocità con cui un fumatore elimina la nicotina. Un esame del sangue che misura questo elemento potrebbe aiutare a determinare il miglior trattamento per ogni persona che vuole smettere di fumare.

Lo studio, pubblicato su ‘The Lancet Respiratory Medicine’, dice che più la nicotina è rapidamente metabolizzata dal corpo, più la dipendenza è forte e più aumenta la difficoltà di smettere con il consumo di sigarette.

La ricerca è stata fatta su 1.246 fumatori che volevano smettere di fumare. Dopo la determinazione, tramite un esame del sangue, della velocità con cui essi eliminavano la nicotina, i volontari sono stati divisi in tre gruppi: il primo, è stato trattato con cerotti alla nicotina e con una pillola placebo; il secondo con Vareniclina (un farmaco non nicotinico sviluppato per la disassuefazione dal fumo) e con un cerotto placebo; e l’ultimo è stato completamente trattato con placebo (pillole e cerotti).

Undici settimane più tardi, alla fine del trattamento, gli autori dello studio hanno trovato che nei metabolizzatori normali, chi aveva preso la Vareniclina era riuscito a non fumare quasi due volte di più, rispetto a chi aveva messo un cerotto. Gli stessi avevano avuto anche maggiori possibilità di astenersi dal fumare sei mesi più tardi. Allo stesso tempo, nei metabolizzatori lenti, i cerotti e la Vareniclina avevano dato gli stessi risultati e i due trattamenti erano risultati ugualmente efficaci, anche se con il cerotto c’erano stati meno effetti colleterali.
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