Essere poliglotti ritarda alcune forme di demenza negli anziani. E non solo di poco, ma di quattro anni e mezzo.
Uno studio pubblicato sulla rivista ‘Neurology’ è giunto a questa conclusione, dopo aver esaminato la situazione di 650 pazienti. Alcuni parlavano lingue diverse, altri solo una.
E’ emerso che la diagnosi della malattia di Alzheimer, la demenza fronto-temporale e vascolare differiva significativamente tra i bilingui.
Questo non si verificava solo con le persone istruite, ma anche tra gli analfabeti che parlavano lingue diverse.
Lo studio è stato fatto dall’Istituto delle scienze mediche Nizam di Hyderabad, in India.