Il brunch diventerà velocemente un’usanza anche italiana. Lo prevede Cattel, azienda leader nella distribuzione di prodotti alimentari nel Nord Italia nel segmento Ho.Re.Ca.
Risulta vantaggioso lo scontrino, mediamente più basso rispetto a quello del pranzo o della cena al ristorante, e si dimostra estremamente rapida la crescita dei locali che optano per questo tipo di offerta.
Cattel SpA, leader nella distribuzione di prodotti food e non food nel settore ho.re.ca nel nordest d’Italia, sa come evolvere con il mercato e anticiparne le tendenze. Dopo aver colto tempestivamente il potenziale di alcuni settori quali, ad esempio, la crescente importanza dell’aperitivo in Italia (trend confermato di recente in un evento organizzato dall’azienda veneta in collaborazione con APCI a Milano “Sei già dentro l’happy hour?” per approfondire il ruolo dell’aperitivo nel mondo della ristorazione oggi), oggi è pronta a esplorare il mondo del brunch, una tradizione ancora poco consolidata in Italia, ma proprio per questo ricca di opportunità.
Secondo Bruna Boroni, esperta di consulenza, analisi e formazione nel mercato dei consumi fuori casa di TradeLab, il brunch “non è un fenomeno ancora molto diffuso in Italia: solo il 5% dei locali situati nei Comuni con oltre 20.000 abitanti lo offre, e quasi esclusivamente nel weekend, tuttavia risulta piuttosto interessante la spesa, poiché lo scontrino medio è pari a un non trascurabile valore di 13,7 € a persona”.
Risultato della fusione tra breakfast (colazione) e lunch (pranzo), e proveniente dalla tradizione anglosassone, la parola brunch indica un pasto consistente, consumato solitamente a metà o tarda mattinata. In Italia iniziano ad affacciarsi realtà che ricalcano questa abitudine ristorativa, come è il caso, ad esempio, di Brunch Republic. Già presente nel Nord Italia con 5 sedi e con l’obiettivo di aprirne altre 10 entro la fine del 2024, il franchising specializzato nel “brunch” Brunch Republic ha colto il potenziale di business di quella che attualmente è solo una nicchia nel segmento del fuori casa, proponendo il brunch come stile di vita e offrendo quindi un menù che comprende una varietà di ricette che si adattano a ogni momento della giornata, dalla colazione al pranzo, dall’aperitivo alla cena. “Questo settore – afferma Marco Pani, uno dei Fondatori del progetto e Marketing & Development Manager – offre la grande opportunità di proporre qualcosa di nuovo, che si differenzi dai classici ristoranti, pizzerie, format take away e cucina etnica. I risultati ci danno ragione: la crescita media annua del fatturato è del 20%, con un fatturato medio per punto vendita di 1,2 milioni di euro e oltre 50.000 coperti serviti ogni anno per punto vendita”.
Cattel, che già rifornisce le sedi attive di Brunch Republic, ritiene che “come nel caso dell’aperitivo, il brunch possa divenire una grande opportunità di business se adeguatamente valorizzato e se ci si impegnerà a renderlo qualitativamente elevato per offrire un assortimento di piatti vario e rispettoso delle diverse esigenze alimentari di una clientela sempre più informata e consapevole” afferma Giandomenico Baita, direttore vendite di Cattel SpA. Una clientela che ama socializzare davanti a un buon piatto, ma che presta una crescente attenzione anche alla qualità e alla salute.