Anorgasmia, i consigli della psicologa per superarla

Il 31 luglio ricorre la Giornata Mondiale dell’Orgasmo, mentre l’8 agosto è la Giornata Mondiale dell’Orgasmo Femminile: due appuntamenti annuali che mirano ad aumentare la consapevolezza e la conoscenza del piacere femminile e a scardinare i tabù che ancora oggi lo permeano.

Universalmente riconosciuto come l’apice del piacere, l’orgasmo è la più alta espressione dell’eccitamento durante l’atto sessuale o a seguito di una stimolazione prolungata dei genitali. Da un punto di vista fisiologico, l’orgasmo consiste in un complesso di reazioni neuro-muscolari involontarie e di breve durata che nell’uomo esitano nell’eiaculazione, mentre nella donna comportano una serie di contrazioni dei muscoli pelvici.

Purtroppo, sono molte le persone che incontrano difficoltà nel raggiungere l’orgasmo o che, addirittura, non ci riescono proprio, come se quella possibilità fosse loro preclusa. Coloro che soffrono di questa problematica, spesso non ne parlano, temendo di essere sbagliati o inadatti, e finiscono per accettare passivamente tale condizione. Questo atteggiamento di rassegnazione è riscontrabile soprattutto tra le donne, che a lungo si sono viste negare lo stesso diritto al piacere sessuale concesso agli uomini.

Orgasmo femminile, questo sconosciuto.

Da sempre avvolto dal tabù e dai condizionamenti sociali, il piacere femminile è un argomento di cui si parla poco e di cui se ne sa ancor meno. Negli ultimi anni, però, il dibattito e le ricerche scientifiche sul tema hanno iniziato a intensificarsi. Combinando i dati emersi da 70 studi internazionali condotti su un campione di oltre 90.000 persone, la piattaforma di sex-education CLIMAX ha rilevato alcuni dati molto interessanti sull’orgasmo femminile. Solo il 64% delle donne intervistate ha dichiarato di aver avuto un orgasmo durante l’ultimo rapporto sessuale, rispetto al 91% degli uomini. Le donne che incontrano maggiori difficoltà a raggiungere l’apice del piacere rientrano nella fascia di età inferiore ai 25 anni (62%). 1 donna su 5 si accontenta di raggiungere l’orgasmo solo una volta al mese (21%) e il 4% meno di una volta. Infine, l’11% delle donne in coppia ha detto di non aver provato alcun orgasmo nell’ultimo anno e il 3% di non averne mai avuto uno.

E in Italia? La percentuale di donne che lamenta delle difficoltà nel raggiungere l’orgasmo è del 46% (in Olanda è del 28%), mentre il 52%, più di 1 su 2, dichiara di fingere l’orgasmo (in Francia è il 62% e in Spagna il 51%). Infine, ben il 22% delle donne italiane intervistate ha dichiarato di non aver avuto un orgasmo durante l’ultimo rapporto sessuale.

Da altri studi scientifici è emerso, invece, che sono circa il 12%, più di 1 su 10, le donne che, nonostante una vita sessuale regolare, non hanno mai provato un orgasmo e il 34% coloro che non raggiungono l’apice del piacere con la penetrazione.

Anorgasmia: cos’è e come si manifesta.

L’anorgasmia è uno dei disturbi sessuali più diffusi. Si manifesta con maggiore frequenza nelle donne e consiste nell’incapacità di raggiungere il culmine del piacere, nonostante una stimolazione sessuale intensa e prolungata.

Secondo il Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, la principale risorsa per la diagnosi delle patologie di salute mentale, l’anorgasmia, o disturbo dell’orgasmo femminile (DOF), si manifesta con il ritardo, la riduzione dell’intensità o la totale assenza dell’orgasmo a seguito di una normale fase di eccitazione sessuale. Per poter parlare di anorgasmia è necessario che almeno una di tali condizioni si verifichi in modo persistente o ricorrente durante un lasso di tempo di sei mesi o più. L’anorgasmia non ha nulla a che vedere con l’assenza del piacere, bensì si delinea come un’inibizione specifica della componente orgasmica durante l’atto o la stimolazione sessuale.

Nel DSM-5, ovvero la quinta e ultima edizione del Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, l’anorgasmia rientra tra i Disturbi del Desiderio Sessuale e dell’Eccitazione Sessuale Femminile. Rispetto alle versioni precedenti, nel DSM-5 si compie un importante passo avanti: i disturbi sessuali sono suddivisi in tre categorie – le Disforie di Genere, le Parafilie, le Disfunzioni Sessuali -, viene inoltre introdotta per la prima volta una netta distinzione tra le disfunzioni sessuali specifiche maschili e quelle femminili. Infine, in questa nuova edizione del DSM, il Disturbo da Desiderio Sessuale e il Disturbo di Eccitazione Sessuale non sono più catalogati come due disturbi distinti, ma risultano accorpati all’interno di un’unica categoria, ovvero quella dei Disturbi del Desiderio Sessuale e dell’Eccitazione Sessuale Femminile.

“L’orgasmo è un processo complesso, con profonde implicazioni fisiche, psicologiche, relazionali e biologiche. È un intricato intreccio tra mente e corpo e riveste un ruolo fondamentale nella soddisfazione sessuale dell’individuo e della coppia. L’impossibilità di raggiungere il culmine del piacere, nonostante una stimolazione adeguata da parte del partner, può scatenare un intenso disagio emotivo e relazionale. Se l’assenza di orgasmo si verifica in modo persistente o ricorrente durante un lasso di tempo prolungato, in tal caso possiamo parlare di anorgasmia. L’anorgasmia colpisce sia gli uomini che le donne, anche se è prevalentemente un fenomeno femminile, e può manifestarsi sin dall’inizio dell’attività sessuale così come comparire successivamente, dopo un periodo in cui è stato possibile vivere questa esperienza. Tuttavia, è bene precisare che qualora un individuo riuscisse a raggiungere l’orgasmo tramite la stimolazione diretta o indiretta dei genitali, senza necessariamente ricorrere alla penetrazione, in tal caso non sarebbe appropriato parlare di anorgasmia. Il raggiungimento dell’orgasmo attraverso altre modalità di stimolazione è del tutto normale e non indica alcuna anomalia o disturbo. Ogni individuo, uomo o donna che sia, può sperimentare e godere della sessualità in modi diversi e questa diversità è una parte essenziale dell’esperienza umana”, ha spiegato la Dottoressa Valeria Fiorenza Perris, Psicoterapeuta e Clinical Director del servizio di psicologia online e Società Benefit Unobravo.

Tipi di anorgasmia e classificazione.

Esistono diverse classificazioni dell’anorgasmia. Si può parlare di anorgasmia primaria se il disturbo è sempre stato presente, sin dal principio della vita sessuale dell’individuo. L’anorgasmia è, invece, detta secondaria o acquisita quando il soggetto perde progressivamente la capacità di raggiungere il culmine del piacere, nonostante avesse in precedenza una normale responsività all’orgasmo.

L´anorgasmia può, inoltre, essere catalogata come generalizzata quando si presenta costantemente, indipendentemente dalle circostanze, oppure situazionale, nei casi in cui il soggetto abbia difficoltà nel raggiungere l’orgasmo esclusivamente in specifiche situazioni o con particolari tipi di stimolazione.

Infine, si definisce anorgasmia masturbatoria l’impossibilità di provare un orgasmo tramite la stimolazione manuale o orale, mentre coitale qualora non fosse possibile raggiungere il culmine del piacere mediante l’atto sessuale.

Da cosa può originare l’anorgasmia?

“L’anorgasmia rappresenta un fenomeno molto complesso che coinvolge una varietà di aspetti sia fisici che emotivi e psicologici. Non è possibile rintracciarne una singola causa in quanto sono molteplici i fattori che possono influenzare la capacità di raggiungere orgasmo o di provarlo con una soddisfacente intensità. Per ciò che concerne le cause fisiche dell’anorgasmia femminile, alcune patologie o condizioni mediche, come la Sclerosi Multipla e il Morbo di Parkinson, possono incidere in maniera consistente sulla manifestazione di questa condizione. Anche problemi ginecologici, interventi chirurgici o traumi fisici a livello genitale (es: dispaurenia, vaginismo, isterectomia, infibulazione) potrebbero inficiare la capacità della donna di raggiungere l’orgasmo e causare persino rapporti sessuali dolorosi. L’assunzione di stupefacenti, sostanze psicotrope o farmaci, tra cui quelli per la pressione sanguigna, gli antistaminici e, soprattutto, gli antipsicotici e gli antidepressivi possono incidere notevolmente sulla vita sessuale sia dell’uomo che della donna, causando disfunzioni sessuali e difficoltà nel raggiungimento del piacere. L’abuso di alcol e il fumo possono avere un impatto negativo sull’afflusso di sangue agli organi sessuali, ostacolando anch’essi l’orgasmo. Infine, col naturale avanzare dell’età e i cambiamenti anatomici, ormonali, neurologici e del sistema circolatorio annessi all’invecchiamento, potrebbero emergere alcune difficoltà nella sfera sessuale della donna. Il calo di estrogeni e i mutamenti d’umore durante il passaggio alla menopausa possono, infatti, influenzare profondamente la sessualità femminile”, ha commentato la Dottoressa Valeria Fiorenza Perris.

“Da un punto di vista psicologico, ci sono diverse cause che possono contribuire all’insorgere dell’anorgasmia. L’ansia, specialmente se legata a pensieri ricorrenti riguardo alla propria prestazione sessuale o a una smisurata attenzione per il solo piacere del partner, può condizionare la capacità di raggiungere l’apice del piacere. Anche la difficoltà ad accettare la propria immagine corporea, lo stress e le pressioni lavorative, così come le restrizioni culturali e religiose, la mancanza di educazione alla sessualità, l’abnegazione, il senso di colpa associato al provare piacere durante il sesso e un eccessivo autocontrollo possono rappresentare un ostacolo all’orgasmo. Anche l’aver esperito traumi psicologico-sessuali, abusi o violenze può avere un forte impatto e compromettere la capacità di raggiungere il culmine del piacere sessuale. Infine, una mancanza di armonia, affiatamento, connessione e rispetto all’interno della coppia, così come una scarsa comunicazione dei propri bisogni sessuali al partner possono essere tra le principali cause di anorgasmia, soprattutto nelle donne. Identificare e capire l’origine di questa condizione è essenziale per poterla affrontare in modo adeguato e liberarsene”, ha aggiunto la Dottoressa Valeria Fiorenza Perris di Unobravo.

7 consigli per vivere meglio la propria sessualità e favorire l’orgasmo.

Per superare l’anorgasmia è fondamentale intraprendere un processo di auto-esplorazione. Ciò significa dedicare del tempo a individuare e comprendere i propri desideri, blocchi emotivi e risposte sessuali. Ecco alcune misure e accorgimenti che possono essere adottati per vivere una sessualità più serena, migliorare l’intesa con il partner e favorire l’orgasmo.

1) Escludere eventuali cause fisiche: In alcuni casi l’anorgasmia è causata da problemi fisici o patologie. Un consulto medico può essere utile per escludere eventuali condizioni o effetti collaterali di farmaci che possono interferire con l’orgasmo.

2) Educarsi alla sessualità: Acquisire una maggiore conoscenza della sessualità, dell’anatomia e delle diverse modalità di piacere può contribuire a diminuire l’ansia e a far sì che l’esperienza sessuale sia più soddisfacente.

3) Instaurare un clima di intimità emotiva: Creare un’atmosfera di intimità emotiva con il partner può aiutare a migliorare la risposta orgasmica. L’attenzione al benessere emotivo reciproco è fondamentale per vivere appieno la sessualità e superare l’anorgasmia.

4) Comunicare apertamente col partner: Parlare con il partner e confrontarsi riguardo a eventuali difficoltà nel raggiungimento dell’orgasmo è essenziale. Condividere le proprie emozioni e preoccupazioni può aiutare a ridurre l’ansia e a creare un ambiente di supporto.

5) Esplorare la propria sessualità: Prendersi del tempo per esplorare il proprio corpo e le sensazioni che si provano può contribuire a comprendere meglio le proprie risposte sessuali e a individuare ciò che porta al piacere.

6) Provare nuove stimolazioni e tecniche sessuali: Sperimentare diverse tecniche sessuali, come la stimolazione diversificata delle zone erogene, può aiutare a scoprire nuove fonti di piacere e favorire l’orgasmo.

7) Consultare un professionista: Se, nonostante gli sforzi personali, la difficoltà a raggiungere l’orgasmo persiste, è consigliabile consultare un professionista esperto in sessuologia o terapia sessuale. Un terapeuta può aiutare a individuare le cause specifiche dell’anorgasmia e a sviluppare un percorso personalizzato.

Superare l’anorgasmia col supporto della psicoterapia.

“Il primo passo da compiere per affrontare l’anorgasmia è riconoscerla e parlarne apertamente. L’auto-esplorazione e il dialogo col partner, unitamente al supporto psicologico e medico, contribuiscono a promuovere una sessualità più libera, soddisfacente e appagante e aiutano ad affrontare al meglio questo genere di difficoltà. Fondamentale è poi identificarne le cause. Una volta esclusi eventuali problemi fisici tramite una valutazione medica, è consigliabile rivolgersi a un professionista della salute mentale per indagare e comprendere i fattori psicologici che contribuiscono al mancato raggiungimento dell’orgasmo. Unobravo, ad esempio, offre la possibilità di intraprendere percorsi di terapia online con psicologi e psicoterapeuti specializzati in sessuologia o terapia di coppia. La psicoterapia offre un ambiente sicuro e confidenziale in cui esplorare le sfumature della propria sessualità. Lavorando insieme al terapeuta, si possono identificare gli ostacoli psicologici che limitano l’espressione sessuale e il piacere. Questo processo di esplorazione e comprensione può aiutare a liberarsi da eventuali ansie, paure o blocchi emotivi che impediscono una sessualità serena e soddisfacente e a sviluppare strategie per raggiungere il piacere sessuale. Se l’anorgasmia influisce sulla relazione di coppia, coinvolgere il partner nella terapia può essere benefico. La terapia di coppia può aiutare a migliorare la comunicazione, creare maggiore intimità e sviluppare strategie condivise per dare significato al sintomo e trovare nuove strategie per vivere una sessualità di coppia appagante. Il percorso psicologico non solo permette di conoscere maggiormente sé stessi, ma può essere una preziosa opportunità anche per esplorare e comprendere meglio i bisogni e i desideri propri e del partner, mettendo in luce le peculiarità di entrambi”, ha dichiarato la Dottoressa Valeria Fiorenza Perris.

“Infine, è essenziale tenere sempre a mente che l’anorgasmia è una condizione trattabile e superabile. Ciò che conta è avere pazienza, essere gentili con sé stessi e cercare il supporto adeguato. Con il tempo e l’attenzione appropriata, sono moltissime le persone di ambo i sessi che riescono a liberarsi dell’anorgasmia, a riscoprire il piacere sessuale e a vivere appieno e in modo più gratificante la propria sessualità”, ha concluso la Dottoressa Valeria Fiorenza Perris, Psicoterapeuta e Clinical Director del servizio di psicologia online Unobravo.


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