In Repubblica Democratica del Congo l’accesso alla sanità, che dovrebbe essere un diritto, è spesso un privilegio. Il Congo è uno dei paesi più poveri al mondo e si trova in una situazione preoccupante, specialmente in seguito alla recente escalation di violenza.
Azione contro la Fame lavora nella provincia del Kasai Orientale dal 2020, per rispondere all’emergenza malnutrizione. Nella città di Mbuji-Mayi, una volta prospera grazie all’estrazione dei diamanti, oggi fame povertà dilagano.
Nei centri sanitari sostenuti da Azione contro la Fame a Mbuji-Mayi, l’assistenza al parto, le consultazioni pre e post parto e la pianificazione familiare sono tutte gratuite, così come le cure per i bambini sotto ai cinque anni di età. Questi servizi gratuiti riducono i rischi per le madri e i loro bambini, in un contesto di grave povertà.
A Mbuji-Mayi, sosteniamo le attività dell’unità pediatrica dell’ospedale di Bonzola: aiutiamo il personale sanitario a individuare e trattare la malnutrizione acuta grave con complicazioni mediche e facciamo formazione a medici e infermieri locali. Inoltre, forniamo attrezzature, medicinali e trattamenti nutrizionali, ma anche pasti completi gratuiti per chi si prende cura dei bambini ricoverati.
SALUTE E MALNUTRIZIONE
Una buona alimentazione è alla base della salute e dello sviluppo di ogni bambino. La malnutrizione acuta grave nuoce alla salute dei bambini. Se non trattata mette le loro vite in pericolo e danneggia possibilità di vita futura. Può rendere un bambino più vulnerabile alle malattie e, se non trattata tempestivamente, lascerà dei segni sul suo sviluppo psicofisico. Ad esempio, sarà più difficile per lui concentrarsi o andare bene a scuola con un impatto anche in età adulta.
Un bambino affetto da una malnutrizione acuta grave, la più letale forma di fame, ha una possibilità di morire nove volte maggiore rispetto ad un bambino in salute. Si stima che più di 2 milioni di bambini muoiano di malnutrizione ogni anno. 1 bambino ogni 15 secondi muore per le conseguenze della malnutrizione.
“40 anni di impegno sul campo ci hanno insegnato che la malnutrizione è un problema risolvibile, che si può prevenire e curare – dichiara Simone Garroni, direttore di Azione contro la Fame – Ma c’è ancora molto da fare perché guerre, calamità naturali e cambiamenti climatici, disuguaglianze, rendono difficile l’accesso alle cure, specie nel Sud del mondo, dove ogni giorno muoiono di fame migliaia di bambini. In queste aree, come nella Repubblica Democratica del Congo, sviluppiamo programmi che salvano vite nei contesti di crisi e che sono efficaci anche nel medio-lungo periodo. L’obiettivo è porre le basi dell’indipendenza e della resilienza delle comunità più vulnerabili, garantire loro sicurezza alimentare, salute e futuro”.
LE TESTIMONIANZE
La dott.ssa Prudence Masengo Okuka è il primario del reparto pediatrico dell’ospedale di Bonzola:
“Sono di Mbuji-Mayi. Ho studiato nell’est, ma volevo tornare a casa per prendermi cura delle persone di qui. È l’affetto per la nostra popolazione che mi spinge a lavorare qui, a casa. Molte persone se ne vanno a causa della crisi che sta vivendo questa regione, ma noi abbiamo una forte volontà di rimanere con la nostra popolazione per dare una mano”.
All’ospedale di Bonzola, i bambini malnutriti vengono curati in tre reparti, che seguono le tre fasi del protocollo di cura della malnutrizione (link: https://azionecontrolafame.it/nutrizione-e-salute/)
In totale, ci sono cinquantatré letti distribuiti tra i reparti e ogni mese vengono ricoverati circa venti bambini malnutriti con gravi complicazioni. Ogni giovane paziente ha la propria storia.
Noémie è la mamma di Pénielle, che ha solo 9 mesi.
“Quando siamo arrivate qui, Pénielle non mangiava ed era caduta in uno stato di malnutrizione. Dopo alcuni esami, abbiamo visto che la bambina aveva degli edemi. Sono durati diversi giorni. Le hanno misurato la circonferenza del braccio e l’hanno pesata e mi hanno detto che la mia bambina era malnutrita. Poi mi hanno spiegato cos’è la malnutrizione e hanno iniziato a curarla gratuitamente”.
Grazie a dei volontari sanitari locali, possiamo offrire cure gratuite a un numero sempre maggiore di donne e bambini. Si spostano sul territorio spiegando agli abitanti cos’è la malnutrizione, come si può individuare e come si cura e indicano loro il centro sanitario più vicino, ricordando loro che le cure sono gratuite.
Michel Kalombo è un volontario sanitario della comunità:
“A causa della grave crisi che stiamo vivendo, i genitori non possono permettersi l’assistenza sanitaria per i propri figli. Si pagano persino le siringhe. Si paga la cartella clinica. Si pagano le cure. È Azione contro la Fame che ha reso possibile l’assistenza sanitaria gratuita. Prima eravamo noi a pagare. Ecco perché quando diciamo: ‘Venite al centro sanitario! La cartella clinica è gratuita, il trattamento è gratuito, tutto è gratuito’ sono tutti contenti”.