Anziani non autosufficienti, disabili, famiglie in difficoltà, soggetti affetti da dipendenze patologiche, pazienti con disturbi mentali, nuovi poveri e giovani in cerca di occupazione. Ammonta a quasi 14milioni di euro la spesa per il sociale dell’Ats 17 presso l’Unione Montana Potenza Esino Musone.
“Una cifra rilevante che, da sola – spiega il presidente dell’ente comunitario, Matteo Cicconi – offre un’idea del grande lavoro quotidiano svolto da infaticabili operatori che si trovano a lavorare spesso in silenzio e sotto organico dovendo far fronte a quelle che sono le nuove emergenze acuitesi con la crisi economica prima e poi con il terremoto e, più di recente, con il Covid. Del sociale si parla ancora poco – riflette Cicconi – seppure ci siano situazioni davvero allarmanti che rischiano di peggiorare viste le fragilità che presenta la popolazione del nostro territorio”.
La fetta più rilevante della spesa per area se ne va, vista l’età media della popolazione, per la non autosufficienza anziani. “Siamo al 68% ma la quota – sottolinea Valerio Valeriani, coordinatore dell’Ambito Territoriale Sociale – è destinata ad aumentare. C’è poi un 13% che fa riferimento ai disabili, e alla legge regionale 18 del 1996, un 11% alla famiglia ma al 3% c’è la voce povertà che assorbe oltre 350mila euro. Per non autosufficienza anziani si spendono oltre 9milioni e 300mila euro di cui 7milioni 276mila euro per le strutture. Alla famiglia vanno quasi 1,5 milioni di euro”.
Anche la spesa dei Comuni dell’Ambito segue le stesse tendenze con in testa la non autosufficienza anziani, seguita dalle famiglie, dai disabili e dalla povertà.
“La non autosufficienza anziani assorbe praticamente tutta la spesa relative alle strutture dell’Ats 17 – spiega ancora Valeriani, che aggiunge – Gli utenti finanziano il 47%, l’Asur il 23%, la Regione il 16%, i Comuni il 9%. Il resto arriva da aiuti nazionali e dalla stessa Unione Montana. E’ dalla Regione Marche che, invece, giunge il 58% del finanziamento della gestione associata. Complessivamente i servizi dell’Ats forniscono risposta a poco meno di 5mila utenti di cui un migliaio fanno riferimento alla famiglia, altri 737 sono non autosufficienti, 508 i disabili, 385 soggetti affetti da disturbi mentali, altri 513 soggetti in condizioni di povertà”.
Seguendo gli indicatori di spesa dell’Ambito Territoriale Sociale 17 il quadro si fa ancora più completo. Considerata una popolazione totale di 31.575 persone, la spesa pro capite risulta di 436 euro, incluse le strutture. In base alle varie aree la spesa pro cabite per la non autosufficienza anziani è di 297 euro, quella per i disabili di 57 euro, per la famiglia di 46 euro. Per le singole aree le spese per utente risultano di ben 12.752 alla voce non autosufficienza anziani, 3.572 per i disabili e 1.491 per la famiglia.
“Le nuove emergenze sociali spaventano – avverte Valeriani, facendo riferimento anche agli ultimi fatti di cronaca – Oltre agli anziani, alla non autosufficienza, ai nuovi poveri, a chi è in difficoltà, l’Ats è chiamato a dare risposta anche a chi soffre di malattie mentali. Sono numeri in crescita che preoccupano sempre di più anche per il sommerso. C’è infine il grandissimo lavoro nei confronti di una popolazione, quella dell’entroterra, sempre più anziana e spesso sola”.