“Droga dello stupro”: è allarme

«I recenti fatti di cronaca legati all’utilizzo di nuovi stupefacenti quali il GHB, la cosiddetta “droga dello stupro”, unitamente all’aumento della violenza e dei femminicidi, fotografano una realtà sempre più difficile da gestire, frutto di frustrazione crescente causata da restrizioni e continui cambiamenti necessari per combattere la pandemia». Ad affermarlo è la dott.ssa Samantha Vitali, psicologa, psicoterapeuta e docente al MAPS di Milano.

L’esperta, in merito ai recenti casi di cronaca, aggiunge: «Tutti questi fenomeni purtroppo esistevano anche prima, ma in questo contesto post-traumatico non elaborato del post-pandemia, stanno esplodendo, diventando sempre più frequenti».

Questo aumento di violenza e sfruttamento di droghe come quella dello stupro, riguardano soprattutto determinate aree, spiega Vitali: «I problemi sembrano riguardare soprattutto le grandi città come Roma e Milano, in quanto luoghi maggiormente esposti a fattori di stress legati ad alienazione ed ansia da prestazione individuale e professionale. Siamo di fronte a un allarme sociale che continuerà a crescere se non verranno attuati programmi di supporto e tutela alle categorie psicologicamente più fragili. L’incremento di droghe l’aggressività repressa sono la punta dell’iceberg di un disagio diffuso che va affrontato e gestito con strumenti di sensibilizzazione, formazione e nuovo welfare, per raggiungere le persone nelle diverse fasi della propria vita, dunque lavoro, scuola, sport e famiglia».

La psicoterapeuta, docente di un Master in Psicologia dello Sport, poi conclude: «Diventare resilienti si può, ma bisogna guardare a modelli più sani e vincenti per allenare la propria capacità di rimanere flessibili agli urti della vita. Lo hanno ricordato i recenti successi ottenuti dai nostri connazionali in campo artistico, come i Maneskin all’Eurovision, o sportivo, con i nostri atleti che hanno fatto faville in competizioni come gli Europei di calcio, le Olimpiadi, le Paralimpiadi e l’Europeo di Pallavolo, dimostrando un lato dell’Italia che, anche sotto stress, riesce a reagire dando il meglio di sé».


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