“Necessario fare politica con i cittadini”

“Il tempo che viviamo impone nuove forme di partecipazione alla vita democratica del nostro paese. Una partecipazione che non può limitarsi alle consultazioni politiche e referendarie. Nonostante la distanza siderale che esiste oggi tra gli elettori e gli eletti, la richiesta di coinvolgimento politico da parte dei cittadini è elevatissima, ma spesso non trova risposte né formule per concretizzarsi. Così il leader delle Sardine Mattia Santori intervenendo sabato 31 ottobre a “PoliticiPerCaso, tempo di rinnovare la democrazia!”, il neonato Comitato italiano per l’assemblea dei cittadini estratto a sorte fondato da Mario Staderini, attivista per i diritti politici e Marco Cappato, anche Tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni e fondatore di Eumans!. Politici per caso promuove proposta di legge popolare per istituire anche in Italia le Assemblee di cittadini estratti a sorte, depositata in Cassazione nello scorso dicembre.

Nel corso della diretta i fondatori hanno inviato una prima iniziativa, rappresentata dall’invio di una a lettera al Presidente del Consiglio e ai Presidente di Camera e Senato per chiedere che si possa, da subito, raccogliere online le 50mila firme previste dalla Costituzione per depositare la proposta in Parlamento.

Afferma Marco Cappato: «Mentre il Parlamento discute la possibilità di far votare gli eletti da remoto, nessuno pone il problema di come restituire ai cittadini il diritto intervenire nella vita pubblica, attraverso gli strumenti telematici. Per questo chiediamo al Presidente del Consiglio di proporre con urgenza un decreto che consenta di firmare online referendum e iniziative popolari. In una fase di emergenza come questa, va garantito il massimo coinvolgimento dei cittadini, in particolare con gli strumenti di democrazia diretta».

Mario Staderini, che una recente decisione del Comitato diritti umani dell’Onu ha riconosciuto come vittima dello Stato italiano per violazione del diritto a promuovere referendum proprio a causa delle procedure previste dalla legge n 352 del 1970 , spiega che «Le attuali modalità di raccolta firme, come ad esempio l’onere per i promotori di raccogliere le sottoscrizioni in presenza di determinati pubblici ufficiali senza però garantirne la disponibilità, contengono “irragionevoli restrizioni” che il Comitato Onu ha dichiarato contrarie al diritto internazionale , obbligando l’Italia a modificarle. Peraltro, l’emergenza sanitaria in corso – continua Staderini – rende del tutto impossibile la raccolta, considerati gli obblighi di distanziamento sociale e di prevenzione. Ad esempio, come promotori della legge di iniziativa popolare sulle Assemblee di cittadini, a marzo abbiamo dovuto sospendere la campagna di raccolta firme a causa dei divieti contenuti nei decreti del Governo a seguito della pandemia, e lo stesso si sta ripetendendo adesso. Non possiamo accettare di sospendere la democrazia e i diritti costituzionali dei cittadini.. Per questo ci siamo rivolti con una lettera ai Presidenti delle Camere e al Presidente del Consiglio affinchè venga consentita la raccolta delle firme anche per via digitale».


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