Il cervello regola il proprio flusso sanguigno

Il cervello monitora e regola il proprio flusso sanguigno separatamente dal sistema di controllo della pressione arteriosa in tutto il corpo. Lo ha dimostrato uno studio pubblicato su Nature Communications.

Lo studio, fatto dai ricercatori dell’UCL, dell’Università di Auckland e dell’Università di Bristol, dice che il cervello ha bisogno di più sangue di qualsiasi altro organo per soddisfare l’incessante, alta richiesta di ossigeno dei neuroni. L’organo ha dunque un modo suo di attenuare le fluttuazioni del flusso sanguigno nel corpo.

I disturbi del flusso sanguigno cerebrale sono una causa nota in molte malattie, ad esempio, del declino cognitivo, della demenza e delle malattie neurodegenerative, come il morbo di Alzheimer.

Il nuovo studio ha scoperto una funzione delle cellule gliali del cervello a forma di stella, note come astrociti. Queste cellule funzionano come sensori specializzati nel flusso sanguigno cerebrale e operano per auto-proteggere il cervello dalle riduzioni, potenzialmente dannose, dell’afflusso di sangue.

Gli astrociti sono posizionati strategicamente tra i vasi sanguigni del cervello e le importanti cellule nervose, che controllano il cuore e la circolazione periferica, determinando in definitiva la pressione arteriosa.

Nello studio di laboratorio, fatto su dei ratti, i ricercatori hanno scoperto che una diminuzione del flusso sanguigno cerebrale causava il rilascio di un segnale chimico da parte degli astrociti, che stimolava le cellule nervose specializzate ad aumentare la pressione sanguigna e ripristinare e/o mantenere il flusso sanguigno e l’apporto di ossigeno al cervello.


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