Diventare vegetariani non sempre vuol dire vivere in modo più sano. Fare a meno di carne e pesce non è una garanzia a prescindere.
L’aspetto sano del cibo dipende molto dalla qualità dei prodotti selezionati.
Uno studio condotto da ricercatori della Harvard University ha esaminato la questione e ha confrontato diverse diete vegetariane per osservare il loro impatto sulle malattie legate al cuore e alle arterie.
Si tratta di un importante studio fatto seguendo più di 200 000 persone tra il 1980 e il 2013.
I ricercatori hanno osservato la dieta dei partecipanti, vegetariana o onnivora, facendo una distinzione tra vegetariano “sano” e “malsano”.
È considerato sano mangiare verdure crude, non trasformate e senza conservanti, mentre è ritenuto “non sano” incorporare prodotti dolci, come i succhi di frutta confezionati, i cibi fritti o elaborati.
I risultati dello studio hanno mostrato che le persone che avevano adottato una dieta vegetariana avevano l’8% meno probabilità di soffrire di malattie cardiovascolari. Questa cifra saliva al 25% in coloro che avevano adottato una dieta vegetariana considerata sana.
Al contrario, i vegetariani “non sani” avevano il 25% più di probabilità di soffrire di malattie legate al cuore e alle arterie.
Quindi, in concreto, per adottare una dieta vegetariana sana i ricercatori raccomandano di favorire i prodotti locali, il cibo di stagione, il consumo dei prodotti fatto subito dopo la raccolta, mangiando frutta e verdura cruda il più possibile, quando gli alimenti hanno ancora tutte le vitamine, le fibre e le sostanze nutritive.