HIV: incremento di infezioni nei giovani di 25-30 anni.

E’ preoccupante la diffusione del virus HIV tra i giovani. Negli ultimi 4-5 anni c’è stato un incremento di infezioni, soprattutto nella fascia d’età 25-30 anni.

“Quello dei nuovi contagi è un problema che diventa, giorno dopo giorno, sempre più grave – ha dichiarato il Prof. Andrea Gori, Direttore Malattie Infettive al San Gerardo di Monza, Università Milano-Bicocca, osservando che “inizia anche un fenomeno parallelo di diffusione del virus nella popolazione eterosessuale”.

“Se però i gruppi LGBTQ sono tendenzialmente informati e si espongono al rischio nonostante la consapevolezza del rischio, i secondi no, e ignorano completamente il problema”.

Cambia l’approccio al sesso nella fascia più giovane: se prima erano soprattutto gli omosessuali a venire additati per la loro maggiore promiscuità, ora questa tendenza coinvolge anche gli etero, e questo potrebbe minacciare nell’arco di pochi anni un’esplosione di nuovi casi per tutte quelle infezioni che, fino a un paio di anni fa, si ritenevano in parte sconfitte, in primis l’AIDS. La causa principale (intorno al 90%) rimane sempre la stessa: la mancanza del preservativo, tanto nei rapporti etero quanto in quelli omosex. Se nella comunità gay si riscontra una maggiore conoscenza della trasmissione della malattia, tra gli eterosessuali è ampia la fetta di inconsapevoli.

Se n’è parlato nel corso dell’ottava edizione di ICAR (Italian Conference of AIDS and Antiviral Research), conclusasi a Milano, presso l’Università Milano Bicocca.

Il congresso è stato presieduto dai professori Andrea Gori, (Monza), Adriano Lazzarin, (Milano), e Franco Maggiolo, (Bergamo): oltre 150 gli scienziati e i ricercatori presenti, dall’Italia e dall’estero, e mille gli specialisti presenti, con l’obiettivo, in continuità con la tradizione delle passate edizioni, di presentare e discutere le novità in tema di prevenzione, diagnosi e cura delle principali infezioni virali. ICAR (Italian Conference on Antiviral Research) è organizzata sotto l’egida della SIMIT, Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali.


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