I broccoli possono prevenire o bloccare l’artrite e l’artrosi

broccoliUn composto presente nei broccoli potrebbe essere la chiave per prevenire o rallentare il progresso della forma più comune di artrite, secondo una nuova ricerca fatta nella University of East Anglia.

I risultati dallo studio hanno mostrato che il sulforafano rallenta la distruzione della cartilagine nelle articolazioni associata all’artrosi.

I ricercatori hanno trovato che i topi alimentati con una dieta ricca del composto avevano significativamente meno danni cartilaginei e meno artrosi rispetto a quelli che non assumevano sulforafano.

Il sulforafano viene rilasciato quando si mangiano verdure crocifere come i cavolini di Bruxelles, il cavolo e soprattutto i broccoli.

Precedenti ricerche avevano trovato che il sulforafano ha anche proprietà anti-cancro e anti-infiammatorie.

I ricercatori hanno scoperto che questa sostanza blocca gli enzimi, che causano la distruzione articolare fermando una molecola chiave, nota per causare infiammazione.

Finora, nessuna ricerca era riuscita a dimostrare il ruolo che il cibo o la dieta possono giocare nel ridurre la progressione dell’osteoartrite o addirittura nel prevenirla.

La ricerca è perciò molto importante, dato che artrite ed artrosi sono tra le principali cause di disabilità contemporanee, costituiscono un fardello enorme per la salute e un enorme onere finanziario per la Sanità, destinato a peggiorare, in un contesto, in cui la popolazione è sempre più vecchia e più obesa.

I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista “Arthritis & Rheumatism”.

“Questo studio è importante perché è circa come la dieta possa lavorare nell’osteoartrite. Una volta che sai che puoi guardare altri composti dietetici che potrebbero proteggere l’articolazione e, infine, si può consigliare la gente cosa si dovrebbe mangiare per la salute delle articolazioni. Sviluppare nuove strategie per la lotta contro malattie età-correlate quali osteoartrite è di vitale importanza, sia per migliorare la qualità della vita per i malati e per ridurre l’onere economico sulla società.”


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