Il Mieloma Multiplo è il secondo tumore del sangue per incidenza: in Italia si stimano circa 8 nuovi casi per 100.000 abitanti ogni anno. Le stime nazionali parlano di circa 2.700 nuovi casi ogni anno tra le donne e circa 3.000 tra gli uomini. Si tratta di un tumore che colpisce una particolare popolazione di cellule del sistema immunitario e fino a qualche anno fa era considerato una malattia incurabile, con prognosi infausta e con poche terapie di scarsa efficacia. Ad essere colpite sono le “fabbriche” di anticorpi che permettono al nostro organismo di combattere le infezioni. Le plasmacellule infatti si formano a partire dai linfociti B in seguito all’incontro con un antigene estraneo al nostro corpo ed hanno il compito di produrre anticorpi specifici per quel determinato antigene che ha scatenato la risposta immunitaria.
Secondo un recente studio pubblicato su At BMC, research is always in progress*sia il tessuto che il sangue da cordone ombelicale possono fungere da efficaci fonti sostenibili “pronte all’uso” per terapie geniche e cellulari nelle immunoterapie e nella medicina rigenerativa. Le nuove terapie CAR-T in corso di sperimentazione per il mieloma multiplo, hanno ottenuto buoni risultati nel trattamento della forma recidivo/refrattaria. Ad oggi, ci sono più di 800 studi clinici che utilizzano le cellule CAR T in ematologia e oncologia. La produzione di CAR-T da cellule staminali cordonali presentano proprietà biologiche uniche perché sono in grado di scatenare una maggiore attività antitumorale. È stato infatti dimostrato che tali cellule T sono poco o per nulla immunogeniche con alcun rischio di rigetto. Perciò l’unità di sangue cordonale è una fonte ottimale e sempre disponibile per l’immunoterapia contro il cancro. Le CAR-T ottenute dal sangue cordonale, possono essere raccolte, modificate e crioconservate per poter essere utilizzate in caso di bisogno per il trattamento di più di un paziente e per evitare screening e leucoaferesi a pazienti immuno-compromessi.
I vantaggi dell’utilizzo delle CAR-T di derivazione cordonale sono molteplici, lo spiega il Prof. Luca Pierelli del Dipartimento di Medicina Sperimentale Sapienza Roma “Il sangue cordonale viene conservato in biobanche di laboratori accreditati e diffusi sul pianeta e presenta caratteristiche di compatibilità superiori in quanto cellule pure rispetto ai tessuti adulti o con patologie già presenti. Il sangue cordonale se conservato alla nascita è immediatamente disponibile, contiene inoltre un appropriato numero di cellule killer naturali (NK) con attività antitumorale che possono essere espanse in laboratorio e trasformate in cellule CAR (CAR-NK). Le CAR-NK ottenute da sangue cordonale sono più giovani ed hanno potenziale proliferativo superiore a quelle ottenibili nei tessuti adulti**”.
Visti i successi nell’utilizzo di CAR-T da sangue cordonale l’Istituto di Scienze Mediche dell’Università di Tokyo (IMSUT), ha istituito la banca del sangue cordonale IMSUT CORD come un nuovo tipo di biobanca pubblica per fornire sangue, tessuto e cellule staminali da cordone ombelicale “pronto all’uso” e disponibile a tutti, un modello ibrido di biobanca che permette un accesso universale e immediato al patrimonio genetico. Grazie a questa biobanca del sangue, è possibile avere accesso ad un numero maggiore di campioni per facilitare la possibilità di trovare donatori compatibili.
“La creazione di un modello ibrido in Italia – commenta Luana Piroli, Direttore generale e della raccolta di In Scientia Fides – attraverso la stretta collaborazione di pubblico e privato, permetterebbe di tutelare il patrimonio biologico delle famiglie e un maggior accesso alle cure anche per chi non riesce a trovare compatibilità nei registri nazionali. Il sangue cordonale sta diventando una risorsa essenziale che riveste un ruolo sempre più importante per nuove prospettive terapeutiche, aumentare il numero delle raccolte diventa oggi un dovere”.
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* Fonte: Nagamura-Inoue, T., Nagamura, F. Conservazione del sangue del cordone ombelicale e del tessuto cordonale come risorse di cellule staminali somatiche per supportare le modalità delle cellule mediche. Inflamm Regener 43, 59 (2023). https://doi.org/10.1186/s41232-023-00311-4
** 1.Liu DD, Hong WC, Qiu KY, Li XY, Liu Y, Zhu LW, Lai WX, Chen H, Yang HQ, Xu LH, Fang JP. Umbilical cord blood: A promising source for allogeneic CAR-T cells. Front Oncol. 2022 Jul 29;12:944248. doi: 10.3389/fonc.2022.944248. PMID:35965561; PMCID: PMC9373021.
2. Heipertz EL, Zynda ER, Stav-Noraas TE, Hungler AD, Boucher SE, Kaur N, VemuriMC. Current Perspectives on “Off-The-Shelf” Allogeneic NK and CAR-NK Cell Therapies. Front Immunol. 2021 Dec 1;12:732135. doi: 10.3389/fimmu.2021.732135.PMID: 34925314; PMCID: PMC8671166.