Con una simbolica maxi cartolina consegnata al Ministero della Salute, Greenpeace Italia si è fatta portavoce di oltre 75 mila persone che, in meno di un mese, hanno firmato una petizione per chiedere al governo italiano di votare contro il rinnovo dell’autorizzazione europea del glifosato, l’erbicida più usato a livello mondiale.
Il prossimo giovedì 12 ottobre, a Bruxelles, i rappresentanti dell’Italia e degli altri Paesi UE saranno infatti chiamati a discutere e a esprimersi sulla proposta della Commissione Europea di estendere per altri 10 anni la possibilità di usare il glifosato.
Una proposta di rinnovo che tuttavia si basa su un processo di valutazione imperfetto e lacunoso, al punto che la stessa Agenzia europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ha riconosciuto l’esistenza di punti in sospeso e valutazioni parziali a causa della mancanza di dati sui coformulanti (gli additivi aggiunti al glifosato nelle diverse formulazioni commerciali in vendita) e sull’impatto del glifosato sulla biodiversità, sulla neurotossicità e sulla salute del microbioma.
Considerata l’ampia diffusione dei prodotti a base di glifosato a livello nazionale ed europeo, anche l’esposizione della popolazione a questo erbicida è molto diffusa e si estende anche ai bambini. Numerose pubblicazioni riportano l’impatto del glifosato e dei prodotti a base di glifosato sulle specie non bersaglio e sulla biodiversità. Dalle api ai pesci, dagli anfibi agli uccelli, fino a piante e alghe, l’esposizione al glifosato e ai suoi formulati commerciali è stata collegata a effetti negativi che possono influire sulle popolazioni e quindi sulla biodiversità.
«Come evidenziato anche da ISDE-Medici per l’ambiente e da altre ONG europee in un esposto contro il consorzio guidato da Bayer, la valutazione su cui si fonda la proposta di rinnovo ha trascurato le lacune nei dati sulla tossicità e ha ignorato rischi per la salute e per l’ambiente della formulazione analizzata e dei suoi ingredienti, tutti elementi che giustificherebbero il divieto di questo erbicida sul mercato europeo. Chiediamo quindi al ministro della Salute e al governo italiano di votare contro il rinnovo del glifosato, dando priorità alla salute pubblica e alla protezione dell’ambiente rispetto agli interessi economici privati, rispettando così il principio di precauzione», dichiara Federica Ferrario, responsabile della campagna Agricoltura di Greenpeace Italia.
Il glifosato è un principio attivo degli erbicidi ad ampio spettro. Attualmente è approvato nell’UE fino al 15 dicembre 2023. Nel 2015 l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) ha classificato il glifosato come «probabilmente cancerogeno per gli esseri umani». Durante il question time alla Camera dei Deputati del 6 ottobre scorso, rispondendo a un’interpellanza della parlamentare Eleonora Evi in merito alla posizione dell’Italia sul dossier glifosato, Marcello Gemmato, sottosegretario del Ministero della Salute, ha dichiarato che l’Italia «potrebbe» votare a favore del rinnovo dell’autorizzazione del glifosato per altri dieci anni, ignorando così i rischi per la salute delle persone e i danni per l’ambiente di questo erbicida.