Quarta dose di vaccino anti Covid-19: come valutare se farla

Al via un nuovo servizio dedicato a tutte le persone vaccinate oppure guarite da Covid-19 che vogliono conoscere il proprio grado di protezione dal virus. A proporlo è Cerba HealthCare Italia, che nei suoi centri mette a disposizione un test innovativo chiamato IGRA (Interferon Gamma Release Assay), che valuta la risposta immunitaria delle cellule T memoria che hanno un ruolo chiave nel ridurre la severità del Covid-19.

A parlarne è il Prof. Francesco Broccolo, virologo e direttore scientifico di Cerba HealthCare: «L’allerta sul fronte Covid deve essere mantenuta alta e, dato anche il graduale allentamento delle restrizioni, sta a ognuno di noi prendere le decisioni più opportune per tutelare la propria salute. Ecco perché Cerba HealthCare ha sviluppato un servizio ad hoc che aiuta a fare scelte consapevoli in merito alla quarta dose vaccinale, che al momento è raccomandata solo per gli over-80 e alcune categorie di pazienti fragili. Tutte le altre persone che sono in dubbio sull’utilità o meno di un richiamo possono ricevere, tramite lo screening immunologico offerto da Cerba, utili indicazioni sull’effettiva copertura delle dosi già ricevute e sul proprio grado di protezione rispetto agli effetti gravi dell’infezione da SARS-CoV-2».

Ogni individuo infatti risponde diversamente alla vaccinazione anti Covid-19 in base a fattori eterogenei (assetto genetico, immunodepressione, patologie autoimmuni, tipologia di vaccino). Nei centri Cerba HealthCare è possibile effettuare un test per valutare gli anticorpi neutralizzanti protettivi verso le infezioni da SARS-COV2e il nuovo test IGRA che misura i linfociti T della memoria per valutare l’efficacia della protezione contro la malattia e l’infezione stessa.I due test si combinano per definire i soggetti cosiddetti “no responder” o che comunque sono ad alto rischio di infezioneda SARS-CoV-2 o di sviluppare la malattia. Per effettuarli basta un semplice prelievo del sangue.

È sempre Francesco Broccolo a spiegare perché il nuovo test è candidato a diventare un’arma importantissima di prevenzione e tutela della salute: «In seguito a un’infezione o alla vaccinazione si creano specifiche cellule della memoria in grado di attivarsi in caso di incontro con il patogeno. Mentre gli anticorpi prodotti hanno il ruolo di neutralizzare il virus prima che entri nelle cellule, le cellule T hanno il compito di riconoscere ed eliminare le cellule infettate dal virus. Per questa ragione, pur non prevenendo la malattia, queste componenti sono fondamentali per ridurne la severità».

Inizialmente, però, non si era capito se le cellule T “funzionassero” anche contro le nuove varianti del Coronavirus, e soprattutto non era disponibile un test per misurarne la risposta. Ora, grazie alla ricerca scientifica, le cose sono cambiate: «Gli ultimi studi fanno ben sperare sulla prospettiva di una durata a lungo termine dell’immunità al virus indipendentemente dalla variante incontrata – conferma Broccolo – e parallelamente è stato sviluppato l’IGRA test che Cerba HealthCare propone. Il suo principio si basa sulla misurazione delrilascio di interferone gamma (IFN-γ) a seguito del contatto con il pool di antigeni spike di SARS-CoV».

Il test IGRA consente quindi una valutazione più completa della risposta immunitaria dopo un’infezione da SARS-CoV-2 o la vaccinazione (soprattutto in caso di basso titolo di anticorpi neutralizzanti), ed è un importante strumento a disposizione in particolare di chi è più esposto ai rischi della Covid-19, come i pazienti in trattamento con farmaci immunosoppressivi, che sono sottoposti a terapie oncologiche o che presentano immunodeficienze congenite o acquisite (infezione da HIV, necessità di dialisi ecc).


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