Occorre impegnarsi di nuovo contro l’HIV dopo l’emergenza Covid-19

Dal 21 al 23 ottobre al Palazzo dei Congressi di Riccione la 13a edizione di ICAR – Italian Conference on AIDS and Antiviral Research: oltre ad approfondite sessioni scientifiche, vi saranno premi a giovani eccellenze della ricerca italiana, il concorso artistico per le scuole RaccontART, test rapidi per HIV e HCV in Piazza

Occorre impegnarsi di nuovo contro l’HIV dopo l’emergenza Covid-19. Con le nuove infezioni emergono ancora diagnosi troppo tardive
“Prioritario riportare l’attenzione sull’HIV: negli ultimi anni la scienza ha compiuto passi enormi, cronicizzando il virus grazie alla terapia antiretrovirale che ha cambiato radicalmente la vita delle persone che vivono con HIV. Tuttavia, l’HIV resta una emergenza a livello mondiale” sottolinea la Prof.ssa Cristina Mussini, Professore Ordinario di Malattie Infettive Università di Modena e Reggio Emilia

ICAR fa 13! Si svolgerà da giovedì 21 a sabato 23 ottobre la 13a edizione del Congresso ICAR – Italian Conference on AIDS and Antiviral Research, punto di riferimento per la comunità scientifica in tema di HIV-AIDS, Epatiti, Infezioni Sessualmente Trasmissibili e virali. ICAR è organizzato sotto l’egida della SIMIT, Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali, di tutte le maggiori società scientifiche di area infettivologica e virologica e del mondo della community. Dopo l’inevitabile versione digitale del 2020, quest’anno il Congresso ICAR torna in presenza, al Palazzo dei Congressi di Riccione.

Il claim del Congresso ICAR 2021 sarà “re-search for re-start together”, un’espressione eloquente della volontà di riprendere appieno le attività di ricerca condizionate dal Covid-19. Attesi oltre mille partecipanti e 200 ricercatori e scienziati da tutto il mondo; verranno presentati oltre 300 lavori di ricerca. I presidenti saranno la Prof.ssa Cristina Mussini, Professore Ordinario di Malattie Infettive presso l’Università di Modena e Reggio Emilia; la Prof.ssa Annamaria Cattelan, Direttore dell’Unità Operativa Complessa Malattie Infettive e Tropicali, Azienda Ospedaliera di Padova; Giulia Valeria Calvino, Vicepresidente Anlaids Onlus; la Prof.ssa Maria Rosaria Capobianchi, già Direttore del Laboratorio di Virologia e del Dipartimento di Epidemiologia, Ricerca Preclinica e Diagnostica Avanzata dell’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive “L. Spallanzani”.

I PROBLEMI DELLA PANDEMIA E L’IMPEGNO DI CLINICI E ASSOCIAZIONI – Il Congresso ICAR 2021 è il primo appuntamento in presenza per quanto riguarda un evento nazionale sull’HIV e proprio in quanto tale terrà conto di entrambi i virus, Sars-CoV-2 e HIV, proponendo un rinnovato impegno nella lotta al virus che impegna da ormai 40 anni gli infettivologi. “La pandemia ha pesantemente intaccato gli standard of care di tutte le patologie croniche e l’HIV non ha fatto eccezione – evidenzia la Prof.ssa Mussini. – Il Covid ha avuto un impatto sugli ambulatori, sulla prevenzione, sull’aderenza terapeutica, ma anche sulla qualità della vita, perché le persone con infezione da HIV sono tra coloro che hanno avuto più paura di essere infettate dal Sars-cov-2, si sono ancor più chiuse in casa, con un ulteriore peggioramento nella qualità di vita. Diventa così prioritario riportare l’attenzione sull’HIV: negli ultimi anni la scienza ha compiuto passi enormi, cronicizzando il virus grazie alla terapia antiretrovirale che continua ad essere foriera di novità come ai nuovi farmaci long-acting.. Tuttavia, l’HIV resta una emergenza a livello mondiale: sono circa 37 milioni i soggetti colpiti; ogni giorno 5500 nuove donne vengono infettate. Gli studi sull’HIV vanno avanti da 30 anni ed è un settore sempre in grande fermento: per questo sarà fondamentale un confronto tra i diversi attori che vengono uniti da ICAR”.

“Il carico portato dal Covid sui reparti di malattie infettive ha penalizzato i pazienti affetti da HIV – spiega Giulia Valeria Calvino. – Nei momenti più bui della pandemia si sono incontrate le maggiori difficoltà, come lo spostamento di alcuni reparti, il rinvio di molte visite, un brusco rallentamento nella diagnostica e nella prevenzione. In questo difficile contesto, tutte le associazioni della community si sono adoperate per sostenere le persone HIV positive con attività come consegna dei farmaci, accompagnamento in ospedale, recupero dei contatti con i medici, aiuti concreti per la quotidianità, counselling, sostegno psicologico online, richiesta al Governo di corsie preferenziali”.

LE INIZIATIVE DI ICAR 2021: RICERCA, PREMI, SCUOLE, TEST IN PIAZZA – Come nel periodo prepandemico, ICAR si propone come appuntamento dinamico, caratterizzato da una significativa valenza sociale e formativa. Saranno così assegnati 10 premi alle giovani eccellenze italiane della ricerca scientifica con gli ICAR-CROI Awards 2021, gli Scientific Committee Awards e i SIMIT Special Awards. Vi sarà un coinvolgimento delle scuole superiori con RaccontART, il concorso artistico mediante il quale ICAR dedica particolare attenzione alle tematiche legate alla prevenzione e al coinvolgimento della società civile: le 22 opere finaliste verranno presentate e premiate. Inoltre, sempre in tema di prevenzione, durante le giornate congressuali, ICAR darà la possibilità di effettuare gratuitamente il test rapido per HIV e HCV presso la postazione allestita in Piazzale Ceccarini angolo Via Dante. I test salivari rapidi, gratuiti, anonimi e della durata di pochi minuti saranno disponibili per tutta la cittadinanza giovedì 21 ottobre dalle 15 alle 19, Venerdì 22 e Sabato 23 ottobre dalle 11 alle 13 e dalle 15 alle 19.

I DATI RECENTI: DIMINUISCONO LE NUOVE DIAGNOSI, MA SONO SEMPRE PIU’ TARDIVE – Secondo i dati più recenti emanati dal Ministero della Salute, si evince un progressivo calo negli anni delle nuove diagnosi da HIV, sebbene dal 2017 aumenti la quota di persone a cui viene diagnosticata tardivamente l’infezione da HIV (persone in fase clinicamente avanzata, con bassi CD4 o presenza di sintomi). Nel 2019, sono state segnalate 2.531 nuove diagnosi di infezione da HIV, pari a un’incidenza di 4,2 nuove diagnosi ogni 100mila residenti. Dal 2012 si osserva una diminuzione delle nuove diagnosi HIV, che appare più evidente nel 2018 e 2019. Questa diminuzione può essere dovuta a diversi fattori: il fatto che le persone in terapia antiretrovirale efficace e quindi con viremia soppressa non trasmettano più l’infezione ai partner sessuali e l’utilizzo della PREP (profilassi pre-esposizione), nei soggetti MSM HIV-negativi ad alto rischio d’infezione; tuttavia, per quanto riguarda il 2020 e 2021 vi è stato anche l’impatto negativo legato al COVID-19 per la chiusura di alcuni ambulatori per l’esecuzione del test e il minor accesso del pubblico alle strutture ospedaliere.


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