Stop alla vendita di armi ad Arabia Saudita ed Emirati Arabi

Il Gruppo Banca Etica esprime apprezzamento per la decisione dell’Italia di revocare definitivamente le autorizzazioni per l’esportazione di armi dal nostro Paese verso Arabia Saudita ed Emirati Arabi.

Come evidenziato dalle reti della società civile tra cui Amnesty International, Oxfam, Save The Children, Rete per la Pace e il Disarmo, Comitato Riconversione RWM, Movimento dei Focolari e Fondazione Finanza Etica “questa decisione storica pone fine – una volta per tutte – alla possibilità che migliaia di ordigni fabbricati in Italia possano colpire strutture civili, causare vittime tra la popolazione o possano contribuire a peggiorare la già grave situazione umanitaria nello Yemen. Un atto che permette all’Italia di essere più autorevole sul piano diplomatico nella richiesta di una soluzione politica al conflitto”.

La finanza etica nasce come movimento contro i business legati a guerra e petrolio. Da oltre 20 anni Banca Etica ed Etica Sgr offrono a persone e istituzioni la possibilità di risparmiare e investire nella certezza che il loro denaro non sarà mai utilizzato per finanziare chi si arricchisce provocando morte, distruzione e violazioni dei diritti umani nel mondo.

Una scelta di campo sempre più apprezzata da decine di migliaia di cittadini e organizzazioni che non si accontentano di manifestare e indignarsi contro le guerre, ma che vogliono dare concretezza ai propri valori anche nelle scelte finanziarie.

Etica Sgr nel processo di selezione dei titoli che compongono i suoi fondi comuni esclude completamente emittenti coinvolti in attività o settori controversi (per esempio per le imprese tabacco, gioco d’azzardo, energia nucleare, pesticidi e, ovviamente, armamenti).

La Fondazione Finanza Etica da tempo svolge attività di azionariato critico proprio nei confronti dell’azienda madre tedesca Rheinmetall, proprietaria dell’italiana RWM, le cui forniture di bombe verso l’Arabia Saudita sono state prima sospese e poi finalmente revocate dal Governo italiano. Una ulteriore dimostrazione che anche dal punto di vista bancario impiegare i risparmi dei cittadini per sostenere le imprese che producono ed esportano armi può essere un pessimo affare.


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