Il Sindaco di Milano sotto la lente degli analisti comportamentali

03/08/2015 Milano, il leader del Partito Democratico USA e una delegazione del congresso Usa in visita al Padiglione Zero, nella foto Giuseppe Sala

Giuseppe Sala? Pacatezza, ma anche un po’ troppa tensione.

Il Sindaco di Milano sotto la lente degli analisti comportamentali.
La comunicazione non verbale di un politico durante dibattiti o discorsi è un importante fattore che contribuisce alla formazione di un’impressione nel pubblico. Il linguaggio del corpo è l’85% di ciò che il pubblico coglie.
Proprio per questo NeuroComScience, giovane team di analisti fondato e coordinato da Jasna Legiša ha studiato i video dei discorsi pubblici del Sindaco di Milano, analizzando comportamenti, gesti e micromovimenti del volto.
NeuroComScience nasce nel 2012 con l’intento di portare in Italia le tecniche di analisi della comunicazione non verbale impiegate dagli anni settanta negli Stati Uniti come ausilio alle attività di polizia, di intelligence ma anche di selezione e valutazione del personale in azienda. Ha elaborato una metodologia di analisi del tutto peculiare unendo tecniche già collaudate ed altre create in maniera autonoma attraverso la sperimentazione in laboratorio e sul campo.
Qual è l’impatto del comportamento non verbale del sindaco Dario Nardella?
L’analisi comportamentale si basa sullo studio delle espressioni facciali, dei movimenti motorio-gestuali e dei parametri para-verbali. Cogliere tutti questi elementi permette di comprendere come arriva al pubblico un messaggio che si vuole veicolare.
Il sindaco di Milano ha un ritmo e un’intensità delle espressioni non verbali molto contenuta. Il ritmo dei gesti è piuttosto lento e la tipologia delle espressioni non varia molto durante diversi discorsi. Quindi il sindaco concentra tutto lo sforzo nella comunicazione verbale, utilizzando meno i segnali non verbali per aumentare l’impatto.
Di norma utilizza poco il sorriso sociale, tuttavia in alcuni discorsi ha mostrato molte volte il sorriso vero – contrazione dell’occhio e un sollevamento della guancia accompagnati da un sollevamento delle labbra (movimento 6 e movimento 12 – fig. 1 e fig. 2). Il sorriso, posto nei momenti adeguati del discorso, è un’espressione che affilia le persone.
Molto spesso il sindaco di Milano chiude le mani una dentro l’altra (M22) e innalza (movimento 1 e movimento 2) e avvicina (movimento 4) le sopracciglia (fig. 3) per sottolineare qualche concetto. Sia il movimento delle mani che quello delle sopracciglia rispecchiano l’emozione della tensione, espressioni poco affiliative.
L’analisi comportamentale di Giuseppe Sala sottolinea la peculiarità del sindaco di utilizzare movimenti illustratori delle mani. Possiamo infatti notare movimenti di apertura (fig. 4), indicatori (fig. 5), bacchette che servono a dare il ritmo al parlato (fig. 6), e molti ideogrammi sia della decisione (fig. 7) che del tempo (fig. 8). Tali movimenti aumentano l’incisività del discorso.

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