Un team di scienziati della Stanford University ha mostrato come la nanotecnologia possa essere utilizzata per creare celle solari a film sottile di silicio cristallino (c-Si) che sono più efficienti nell’acquisire energia solare.
La scoperta può ridurre il costo della produzione di energia solare a livello globale, hanno osservato.
Il dott. Shrestha Basu Mallick, in collaborazione con i suoi consulenti, il dott. Mark Brongersma e il dott. Peter Peumans, ha sviluppato un nuovo metodo per produrre una cella solare più economica e più efficiente.
Il team ha utilizzato la modellazione ottica e le simulazioni elettriche per dimostrare che una cella solare in silicio cristallino a film sottile con una nanostruttura 2D genera una corrente foto tre volte superiore a quella di una cella non strutturata dello stesso spessore.
Questo perché la superficie nano-strutturata intrappola la luce in entrata in modo più efficace, facendo sì che passi più tempo all’interno del materiale di silicio.
Più a lungo la luce passa all’interno della cella solare, maggiore è la sua possibilità di essere assorbita.
“L’assorbimento della luce nelle celle solari in silicio cristallino può essere significativamente migliorato dalla nanostrutturazione e questo riduce lo spessore del silicio richiesto“, ha detto il dott. Basu Mallick.
Questo è importante perché aiuta i paesi a essere competitivi e apre la strada a nuove applicazioni solari, ha aggiunto.
La scoperta rivela un metodo semplice per migliorare l’efficienza di tutte le celle solari in silicio.
Il lavoro è stato pubblicato sulla rivista Optics Express.