Un braccio robotico che si controlla col pensiero

Un uomo paralizzato da più di un decennio ha potuto, finalente muovere le mani, bere birra e giocare con carta e forbici, controllando un braccio robotico con i suoi pensieri.

L’uomo, Erik Sorto, 34 anni, due anni fa, ha subito l’impianto in California di un paio di minuscoli chip nel cervello, che decodificano i suoi pensieri.

Operato da un neurochirurgo nella University of Southern California, in un intervento durato cinque ore, l’uomo si è addestrato poi con gli scienziati a spostare il braccio robotico, iniziando con una stretta di mano e giungendo a operazioni più complicate.

Parlando del loro nuovo lavoro, sulla rivista ‘Science’, gli scienziati dicono che hanno a lungo cercato di costruire bracci robotici in grado di produrre movimenti che fossero più naturali possibile e che, nel caso di Sorto, il chip ha interessato la corteccia parietale posteriore, che è coinvolta nella pianificazione dei movimenti.

Sorto ha una badante a casa, ma va più volte alla settimana al centro di riabilitazione per utilizzare il suo braccio robotico.

Per lui è stato un picolo paradiso poter bere una birra senza aiuto, dopo 13 anni.

Erik Sorto, a 21 anni, era stato vittima di una sparatoria.


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