Ebola, contagio a Madrid: sarà ucciso anche il cane dell’infermiera

Dopo che il marito e altre persone che erano state in contatto con l’infermiera spagnola infettata dall’Ebola sono state messe in quarantena, le autorità di Madrid vorrebbero uccidere anche il cane della coppia.

La gente, infatti, può essere infettata anche dagli animali portatori del virus.

L’animale sarà sacrificato in modo da evitare la sua sofferenza e il suo corpo sarà incenerito ha detto il governo regionale di Madrid.

Il marito della donna, un’infermiera infettata dopo essersi presa cura di un sacerdote spagnolo morto di Ebola il mese scorso, a sua volta in quarantena, ha postato la foto del cane su Facebook e ha denunciato la cosa.

“Penso che sia ingiusto che per un errore fatto da loro ora desiderino risolverlo in questo modo” ha scritto. “Se sono così preoccupati per questo problema, penso che possiamo trovare un altro tipo di soluzione alternativa, come la messa in quarantena del cane e la sua messa sotto osservazione come hanno fatto con me”.

Anche Change.org con una petizione ha chiesto al governo di lasciare in vita il cane.

Il primo caso di contagio di Ebola avvenuto al di fuori dell’Africa ha scatenato una psicosi, che evidentemente si esprime anche nella decisione di prendere queste misure estreme.

Intanto, il personale sanitario a Madrid punta il dito contro l’attrezzatura scadente e l’incapacità di seguire il protocollo, per il primo caso di Ebola contratto fuori dall’Africa occidentale.

L’infermiera infettata faceva parte di una squadra di sanitari che avevano curato il missionario Manuel García Viejo, 69 anni, che era morto quattro giorni dopo essere stato portato all’ospedale Carlos III di Madrid. Lo stesso team, di cui faceva parte l’infermiera infettata, si era preso cura anche del missionario Miguel Pajares, 75 anni, che era stato rimpatriato dalla Liberia in agosto ed era morto cinque giorni dopo.


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