THE DEI AFTER di Atir al Teatro della Cooperativa

Il 9 gennaio 2020 Atir Teatro Ringhiera presenta al Teatro della Cooperativa il nuovo spettacolo THE DEI AFTER, di Domenico Ferrari e Rita Pelusio (anche regista), con Mila Boeri, Cristina Castigliola e Matilde Facheris del Kollettivo Drag King.
Repliche fino al 12 gennaio.

Uno degli aspetti rilevanti della nostra epoca è la questione del “genere”. Una questione che si pone su più piani e livelli: politico, sociale, identitario, collettivo e al contempo assai personale.

Come operatori culturali e cittadini di questo mondo sentiamo l’obbligo di occuparcene, sostenendo iniziative, studi, spettacoli e laboratori che in varie forme trattano l’argomento.

Basterebbe dire che siamo un gruppo in cui prevale decisamente il genere femminile.

Al Teatro Ringhiera abbiamo ospitato nel corso degli anni diversi spettacoli che trattavano l’argomento, convegni, celebrazioni e laboratori. Per dirne una: Il famigerato gruppo delle Nina’s Drag Queens è nato all’interno dell’esperienza del Ringhiera per poi solcare i grandi palcoscenici italiani (e non solo). Laddove individuiamo un bisogno e una mancanza cerchiamo di darle spazio, di darle l’opportunità di esistere e quindi di crescere. Tra le molte mancanze, ve n’era una particolarmente avvincente.  Ci siamo chieste: “Perché mai gli uomini che si travestono da donna hanno così successo mentre le donne che si travestono da uomini le puoi trovare al massimo in un qualche film americano che sfocia sempre e immancabilmente in tragedia?”

Abbiamo quindi creato il Kollettivo Drag King del Teatro Ringhiera. L’appello alle cittadine e ai cittadini (nessuna differenza di genere… ci mancherebbe altro!) è stato semplicissimo: avete voglia di provare ad indagare il maschio che c’è dentro di voi, giocando al travestimento e al cambio teatrale di genere? Abbiamo chiamato dei truccatori, abbiamo chiamato alcuni valorosi pionieri di questo “genere” (qui inteso in senso più prettamente teatrale) e abbiamo cominciato a studiare o meglio a giocare, creando i classici numeri musicali a playback (stile Drag Queens per intenderci). Ne sono nate serate esilaranti e altrettante riflessioni sorprendenti. Il tutto rimaneva in un ambito amatoriale o meglio nell’ambito importantissimo della cura e del benessere della persona: i e le partecipanti non erano attori professionisti, ma semplicemente persone di ogni tipo che sentivano l’esigenza di vivere quell’esperienza.

Dopo diversi anni di serate, di trito per le barbe, di “sostituti” fallici, di bende sul seno, di balli, pacche sulle spalle, di risate e bevute è subentrata una nuova, irresistibile esigenza. Ci siamo chieste: “Perché non proviamo a produrre un vero e proprio spettacolo Drag King, con attrici professioniste, regia e drammaturgia, insomma con tutto lo staff di professionisti/e?”

Volevamo che fosse un’operazione divertente, capace di far “pensare” senza alcuna pesantezza (lo fanno già e fin troppo i fatti di cronaca e i film americani). Così abbiamo chiamato una comica che seguiamo e stimiamo da lungo tempo, Rita Pelusio e lei ha accettato la sfida. Rita ha coinvolto Domenico Ferrari per la drammaturgia, Ilaria Ariemme per scene e costumi, Luca De Marinis per i suoni, e ha scelto tre straordinarie attrici professioniste del Kollettivo: Mila Boeri, Cristina Castigliola e Matilde Facheris. Così è nato

Uno degli aspetti rilevanti della nostra epoca è la questione del “genere”. Una questione che si pone su più piani e livelli: politico, sociale, identitario, collettivo e al contempo assai personale.

Come operatori culturali e cittadini di questo mondo sentiamo l’obbligo di occuparcene, sostenendo iniziative, studi, spettacoli e laboratori che in varie forme trattano l’argomento.

Basterebbe dire che siamo un gruppo in cui prevale decisamente il genere femminile.

Al Teatro Ringhiera abbiamo ospitato nel corso degli anni diversi spettacoli che trattavano l’argomento, convegni, celebrazioni e laboratori. Per dirne una: Il famigerato gruppo delle Nina’s Drag Queens è nato all’interno dell’esperienza del Ringhiera per poi solcare i grandi palcoscenici italiani (e non solo). Laddove individuiamo un bisogno e una mancanza cerchiamo di darle spazio, di darle l’opportunità di esistere e quindi di crescere. Tra le molte mancanze, ve n’era una particolarmente avvincente.  Ci siamo chieste: “Perché mai gli uomini che si travestono da donna hanno così successo mentre le donne che si travestono da uomini le puoi trovare al massimo in un qualche film americano che sfocia sempre e immancabilmente in tragedia?”

Abbiamo quindi creato il Kollettivo Drag King del Teatro Ringhiera. L’appello alle cittadine e ai cittadini (nessuna differenza di genere… ci mancherebbe altro!) è stato semplicissimo: avete voglia di provare ad indagare il maschio che c’è dentro di voi, giocando al travestimento e al cambio teatrale di genere? Abbiamo chiamato dei truccatori, abbiamo chiamato alcuni valorosi pionieri di questo “genere” (qui inteso in senso più prettamente teatrale) e abbiamo cominciato a studiare o meglio a giocare, creando i classici numeri musicali a playback (stile Drag Queens per intenderci). Ne sono nate serate esilaranti e altrettante riflessioni sorprendenti. Il tutto rimaneva in un ambito amatoriale o meglio nell’ambito importantissimo della cura e del benessere della persona: i e le partecipanti non erano attori professionisti, ma semplicemente persone di ogni tipo che sentivano l’esigenza di vivere quell’esperienza.

Dopo diversi anni di serate, di trito per le barbe, di “sostituti” fallici, di bende sul seno, di balli, pacche sulle spalle, di risate e bevute è subentrata una nuova, irresistibile esigenza. Ci siamo chieste: “Perché non proviamo a produrre un vero e proprio spettacolo Drag King, con attrici professioniste, regia e drammaturgia, insomma con tutto lo staff di professionisti/e?”

Volevamo che fosse un’operazione divertente, capace di far “pensare” senza alcuna pesantezza (lo fanno già e fin troppo i fatti di cronaca e i film americani). Così abbiamo chiamato una comica che seguiamo e stimiamo da lungo tempo, Rita Pelusio e lei ha accettato la sfida. Rita ha coinvolto Domenico Ferrari per la drammaturgia, Ilaria Ariemme per scene e costumi, Luca De Marinis per i suoni, e ha scelto tre straordinarie attrici professioniste del Kollettivo: Mila Boeri, Cristina Castigliola e Matilde Facheris. Così è nato The Dei After. Per noi non è solo uno spettacolo, è un atto dovuto di militanza culturale, un piccolo contributo verso la parità di genere e più in generale verso l’emancipazione della società. Che sia l’inizio di una lunga fortuna per questo nuovo genere teatrale!

. Per noi non è solo uno spettacolo, è un atto dovuto di militanza culturale, un piccolo contributo verso la parità di genere e più in generale verso l’emancipazione della società. Che sia l’inizio di una lunga fortuna per questo nuovo genere teatrale!


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