Single tasking, ascolto delle emozioni e mindfulness: no allo stress sul lavoro

di Alisia Galli, Psicologa Clinica e Leader Pillar Mentale di Fitprime

Qui e ora, hic et nunc, il passato appartiene al passato, il futuro sarà. Eppure, nonostante ci ripe
Qui e ora, hic et nunc, il passato appartiene al passato, il futuro sarà. Eppure, nonostante ci ripetiamo queste frasi come un mantra fin dai tempi dei Latini, fatichiamo a rimanere concentrati sul presente, su ciò che stiamo effettivamente vivendo, provando e sperimentando. Il che non è sempre un male: il ricordo di certi momenti positivi può farci stare bene. Il punto è che secondo alcuni studi sembrerebbe che passiamo molto più tempo a rimuginare e a immaginare quello che potrebbe accadere o che vorremmo accadesse, che non a occuparci del presente. Ma passare il tempo a immaginare come potrebbe andare la nostra vita non basta a far accadere le cose.

Vivere nel futuro o nel passato toglie concentrazione e genera stress

A pochi giorni dalla Giornata Mondiale della Salute Mentale è importante portare l’attenzione sui meccanismi che possono farci vivere male le ore passate in ufficio con i colleghi, generando ansia e stress, i principali fattori che portano allo sviluppo di disturbi mentali.

Proprio lo stress è ormai considerato mil male del nostro secolo: i dati sono allarmanti, si parla di 6 milioni di Italiani che soffrono di “stress da lavoro correlato”, di cui il 60% donne. Prevenire si può, anche in azienda, e migliorare il nostro benessere psico-fisico è anche più facile di quel che si creda. Ma soprattutto si può cercare di migliorare la nostra capacità di attenzione. Rimanere concentrati, infatti, diminuisce la possibilità di sentirsi stressati perché si riescono a portare a termine le mansioni con maggiore semplicità e in meno tempo. Esistono degli esercizi concreti da mettere in atto per allenare il proprio cervello a mantenere la concentrazione, a saper gestire le emozioni, riducendo quelle negative.

Tre consigli per ridurre lo stress sul lavoro e migliorare la concentrazione

Negli ultimi anni ci siamo tutti concentrati sul tentativo di bilanciare gli equilibri tra vita privata e quella lavorativa, forse dimenticando che il lavoro occupa la maggior parte delle giornate di quasi tutti noi. Non si può pensare che la nostra vita lavorativa – le mansioni, le consegne, il capo, i colleghi, l’ambiente – non abbia un impatto su di noi. E se alcune cose, è vero, non dipendono da noi, altre invece possiamo imparare a migliorarle. In particolare abbiamo individuato 3 attività che ci possono aiutare a ridurre ansia e stress sul posto di lavoro:

Single Tasking

In un’epoca che ci sprona al multi-tasking, è giunto il momento di tessere lodi al suo opposto, il single tasking, che vuole dire focalizzarsi su un’attività per volta, senza lasciarsi prendere dalla tentazione e dalla superficialità del fare tante cose insieme, puntando alla qualità e non alla rapidità. Facendo una cosa alla volta, si raggiungono risultati migliori e in meno tempo. Passare da un compito all’altro ci fa, invece, ingannevolmente pensare di poter portare avanti tanti compiti, senza lasciare indietro nulla, anche se in realtà ogni volta che ci interrompiamo per fare qualcosa di nuovo il nostro cervello ha bisogno di tempo per ritrovare la concentrazione.

Il mio consiglio pratico

Per contrastare la nostra tendenza al multi-tasking, faremo attenzione a riconoscere se e quando stiamo iniziando un’attività senza aver terminato la precedente o se stiamo saltando da un’attività all’altra, cercheremo di notare quando veniamo distratti e da cosa (in generale dovremmo eliminare il più possibile gli stimoli emotivi e sensoriali) e infine impareremo a concederci una pausa ogni volta che la concentrazione cala, aiutandoci a tornare focalizzati sulle nostre priorità.

Ascolto delle emozioni

Un’altra falsa credenza sul lavoro riguarda le emozioni. Ci hanno sempre detto di lasciarle fuori dall’ufficio, ma non è possibile. Non possiamo come essere umani non provare emozioni e anzi cercare di sopprimerle può solo causare problemi. Bisogna praticare l’ascolto delle emozioni, che invece sono nostre grandi alleate, per avere più risorse. Possiamo considerare le nostre emozioni come delle bussole che ci indicano la strada da seguire e le decisioni da prendere. In questo senso bisogna anche imparare a riconoscere che lo stress è un campanello di allarme, come ogni sensazione fisica: non va ignorato né dobbiamo preoccuparci solo di eliminarlo, ma piuttosto va ascoltato, dicendosi “Perché sono in ansia? E cosa potrebbe aiutarmi a non provarla?”.

Il mio consiglio pratico

Rispetto alle emozioni, alla necessità di diventare più tolleranti verso di esse, dobbiamo semplicemente accettare ciò che non possiamo cambiare perché è l’unico modo per sentirsi davvero liberi.

La mindfulness

La mindfulness di cui sentiamo parlare molto è una pratica che fonde alcuni principi della psicoterapia con tecniche di meditazione orientale, utili a migliorare la qualità della propria vita personale e professionale. La mindfulness è uno stato della mente che porta a uno stato di consapevolezza, portando intenzionalmente l’attenzione al momento presente in maniera non giudicante e gentile. Si può praticare in maniera formale prendendosi 10 minuti per stare a contatto con i propri pensieri, portando l’attenzione al proprio respiro. In ufficio la mindfulness diventa brain training, ossia un allenamento per imparare a riconoscere lo spazio tra lo stimolo attivante (una consegna imminente, un capo che incute timore e così via) e la nostra risposta/reazione, per imparare a diventare più consapevoli dei nostri schemi di pensiero. Ad esempio, se notiamo che ogni volta che il collega si lamenta, ci innervosiamo e perdiamo la concentrazione, potremo essere più pronti la volta successiva a prevenire la nostra reazione.

Il mio consiglio pratico

Un esercizio usato dalla mindfulness è chiamato “S.T.O.P.”, acronimo inglese che riunisce le quattro indicazioni per entrare in contatto con il momento presente. Stop: stacca da ciò che stai facendo; take a few deep breaths: fai alcuni respiri profondi; observe: osserva ciò che stai sperimentando in questo momento, inclusi pensieri, emozioni e sensazioni fisiche; proceed: riprendi il lavoro con la nuova consapevolezza che hai raggiunto.


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