Motocicli elettrici, nessun regolamentazione stradale

Vuoto legislativo sull’accesso di motocicli elettrici in autostrada e nelle strade extra-urbane e sulle procedure di omologazione.

Potenziale pericolo per gli utenti meno esperti.

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I veicoli elettrici a due ruote non sono ancora molto diffusi, ma il loro numero è in rapidissima crescita. Due considerazioni che devono spingere il legislatore a regolamentare al più presto e con maggior precisione il settore. Scooter e moto elettrici con che patente si guidano? Possono entrare in autostrada? Come si omologano? E perché possono rappresentare un pericolo?

 

L’articolo 175 del Codice della Strada è molto chiaro riguardo l’ingresso in autostrada, vietato a velocipedi, ciclomotori e ai motocicli di cilindrata inferiore ai 150 cm3. Ma un motore elettrico, non avendo cilindrata, può circolare in autostrada?

 

Moto.it ha posto la stessa domanda ad Autostrade per l’Italia e al Ministero dei Trasporti e, in mancanza di riscontri, si è rivolta alla Polizia Stradale che una risposta – o per meglio dire una interpretazione – l’ha data: “I veicoli a due ruote dotati di motore elettrico possano circolare liberamente in autostrada solo se omologati come motocicli e, quindi, aventi potenza superiore a 4 kW”.

 

Questione risolta? Assolutamente no, visto che le normative non sono aggiornate, e forse non è un caso che dopo due giorni dalla messa online dell’articolo di Moto.it – il 14 dicembre – è stato depositato in Senato un disegno di legge finalizzato proprio a regolamentare l’accesso dei motocicli elettrici su autostrade e strade extra-urbane, con la volontà di fare chiarezza sull’articolo 175 del CdS.

 

La sicurezza dell’utente sulla strada rimane sempre il primo obiettivo e proprio per questo regolamentare l’accesso in autostrada per i motocicli elettrici non è l’unica priorità, infatti Moto.it sottolinea come si debba agire anche a monte, durante le procedure di omologazione, disciplinando anche queste.

 

Come per i mezzi con motore endotermico, anche per quelli elettrici, si possono guidare veicoli con diversa potenza in base al tipo di patente. Per l’omologazione, il legislatore (L 326/55 Regolamento n. 85 della Commissione economica per l’Europa delle Nazioni Unite 2006) fa riferimento alla potenza massima registrata in 30 minuti che, per ovvie ragioni, dipende anche dalle prestazioni della batteria. Basta allora abbassare la capacità della batteria per omologare un mezzo dalle elevate prestazioni con un numero inferiore di kW. Moto e scooter potenti possono così essere guidati con una semplice patente B.

 

Questo senz’altro favorisce le vendite, ma chi pensa alla sicurezza di un utente che, potendo guidare solo un cinquantino, si trova al volante di un mezzo per cui servirebbe una patente di tipo A3?

 

A questo link l’articolo di Moto.it sulla questione

https://www.moto.it/news/elettrici-i-dubbi-sulle-patenti-e-l-accesso-in-autostrada.html

 


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