Misurare il dolore nel cervello, tra utilità e possibili abusi

Misurare il dolore analizzando il cervello: ora si può, secondo alcuni ricercatori dell’Università del Colorado a Boulder (Stati Uniti).

doloreLa tecnica, secondo i ricercatori, potrà aiuterà i medici a curare meglio il malato, dato che spesso tramite il dialogo è difficile comunicare il proprio dolore e altre sensazioni, tra chi non riesce a spiegarsi, chi esagera, chi è troppo stoico e sminuisce la sua sofferenza.

Per misurare obiettivamente il dolore, i ricercatori hanno condotto degli esperimenti su 114 adulti.

Il risultato dello studio è stato esposto sul New England Journal of Medicine.

Negli esperimenti è stata misurata l’attività cerebrale tramite una serie di risonanze magnetiche funzionali fatte al cervello, mentre un dispositivo speciale, una piastra calda controllata dal computer, veniva applicata al braccio di un volontario, in modo da poter misurare il dolore prodotto dal calore.

E’ emerso che si poteva, tramite le scansioni cerebrali, sapere, con un’accuratezza del 93%, quanto dolore stava causando il calore.

Le scansioni per misurare il dolore dovrebbero, però, secondo i ricercatori, essere utilizzate con molta cautela.

Poter misurare il dolore, se da una parte può essere un utile sistema, non è immune da ipotetici abusi.

La tecnica, potrebbe essere utilizzata dalle compagnie di assicurazione, ad esempio, che potrebbero tentare in questo modo di evitare di pagare gli infortunati o dai medici, che potrebbero usare il sistema per vedere se i pazienti stanno dicendo loro la verità.


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