Microplastiche, acqua e ambiente

La presenza di microplastiche nell’acqua è una minaccia gloable spesso sottovalutata, ma ora al centro dell’attenzione della legislazione europea che prevede, entro l’anno 2024, una metodologia per il loro controllo nelle acque destinate al consumo umano.

A fare chiarezza, Culligan – realtà specializzata nel trattamento delle acque a 360° – che offre una panoramica sulla natura delle microplastiche e sugli effetti della loro dispersione non solo nell’acqua da bere, ma anche nell’ambiente.

In questo contesto, ognuno di noi è chiamato a informarsi sulla sicurezza dell’acqua che si beve e ad adottare alcune semplici pratiche quotidiane per spingersi sempre di più verso una maggiore responsabilità ecologica. Bere acqua del rubinetto dicendo addio alle bottiglie in plastica, per esempio, è una di quelle abitudini che non richiedono sforzi, ma possono contribuire in maniera decisiva alla transizione verso un modello di produzione e consumo rispettoso dell’ambiente. E c’è di più: in ambito domestico, così come nella ristorazione – è possibile utilizzare sistemi di filtrazione di qualità, che consentano di migliorare ulteriormente l’acqua dell’acquedotto (rimuovendo impurità dall’acqua dell’ultimo miglio, inclusi batteri, microplastiche e PFAS), con benefici anche per il portafoglio.


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