Medicinali, farmaci, grano: aumentano le allergie

Sono in aumento le allergie, tra quelle in crescita ci sono quelle ai farmaci e quelle al grano. Con l’autunno, inoltre, è boom dell’acaro della polvere.

Circa un ricoverato su 10 riferisce un’allergia alla penicillina e agli antibiotici della stessa famiglia chiamati betalattamici, quali le cefalosporine. Oltre il 50% di coloro che dicono di essere allergici alla penicillina e derivati presenta un esame allergologico negativo ed è in condizione di riassumere l’antibiotico sospetto.

L’ACARO DELLA POLVERE – In questo periodo il principale allergene è l’acaro della polvere che ha un preciso ciclo riproduttivo nel corso dell’anno con un picco autunnale, tra settembre e novembre. “Ciò non esclude – dichiara la dott.ssa Susanna Voltolini – la sua presenza in altri periodi, in particolare in funzione del livello di umidità ambientale, sai indoor che outdoor. Nello stesso periodo però, a seconda delle località e quindi della presenza di pollini differenti o di Miceti, cioè muffe ambientali, in condizioni di temperatura elevata come si è verificato quest’anno fino ad oggi, i pollini possono essere presenti in quantità significative. In particolare Parietaria, ma anche graminacee e altre specie erbacee”.

IL CONGRESSO – Se n’è parlato durante il Congresso Nazionale dell’AAIITO, Associazione degli Allergologi e Immunologi Territoriali e Ospedalieri Italiani, che si è svolto presso il Palazzo del Consiglio Regionale di Reggio Calabria. L’appuntamento è presieduto da Beatrice Bilò, Presidente uscente AAIITO, e Antonino Musarra, Presidente eletto della società scientifica. Più di 500 gli specialisti accreditati, provenienti da tutta Italia e dall’Estero.

QUANDO E’ IL FARMACO A PROVOCARE L’ALLERGIA – Circa un ricoverato su 10 riferisce un’allergia alla penicillina e agli antibiotici della stessa famiglia chiamati betalattamici, quali le cefalosporine. Oltre il 50% di coloro che dicono di essere allergici alla penicillina e derivati presenta un esame allergologico negativo ed è in condizione di riassumere l’antibiotico sospetto. Per esempio molte eruzioni cutanee, che erroneamente vengono ricondotte all’antibiotico, sono in realtà manifestazioni dell’infezione per cui l’antibiotico viene somministrato. Questo fenomeno è particolarmente frequente nei bambini.

“Limitare la diagnosi – spiega il dott. Antonino Romano – a ciò che riferisce il paziente costituisce un approccio superficiale che comporta di solito conseguenze negative. Infatti. questi soggetti vanno incontro a degenze più lunghe e trattamenti con antibiotici alternativi più costosi che selezionano germi come il clostridium difficile, lo stafilococco aureo resistente alla meticillina e l’enterococco resistente alla vancomicina più frequentemente rispetto agli antibiotici betalattamici. È pertanto fondamentale effettuare nei soggetti che riferiscono un’allergia alle “penicilline” un’indagine allergologica, meglio se entro 1-6 mesi dalla reazione, particolarmente in caso di reazioni immediate, che si verificano entro un’ora dalla somministrazione del farmaco”.

IN AUMENTO LE ALLERGIE AL GRANO – Sono in aumento le allergie al grano, che può determinare un ampio spettro di reazioni. Da tempo è nota l’asma del panettiere, la baker-asma, dovuta all’esposizione respiratoria alla farina durante l’attività lavorativa.

“Recentemente – spiega la dott.ssa Paola Minale – si è evidenziata la potenzialità allergenica della farina dal punto di vista alimentare, con una sintomatologia che può variare da reazioni immediate e lievi come prurito, orticaria o problemi gastrointestinali, a manifestazioni ritardate e molto più intense, come l’anafilassi da ingestione di farina associata a co-fattori come sforzo fisico o l’assunzione di farmaci. Nell’individuazione di questi tipi di reazioni è stata di grande supporto la scoperta progressiva dei determinanti allergenici che sono coinvolti in ciascuno di questi quadri clinici: la diagnostica molecolare è stata lo strumento per individuare le molecole specifiche per ciascuna reazione, permettendoci di fare delle diagnosi più precise”.


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