Marijuana terapeutica: gli esperti di Rovigo collaboreranno nella produzione

Il CRA-CIN di Rovigo, un prestigioso centro di ricerca in agricoltura, collaborerà attivamente con lo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze per il progetto pilota di coltivazione di cannabis in ambito terapeutico, destinata ai malati di sclerosi multipla, epilessia, glaucoma, sindrome di Tourette, cancro e altre patologie neurodegenerative.

A stabilire la sede più idonea a supportare tecnicamente e logisticamente la produzione di cannabis italiana è stato l’accordo firmato qualche giorno fa dal Ministro Beatrice Lorenzin e dal Ministro Roberta Pinotti, un patto siglato dopo anni di accorate richieste da parte dei pazienti attraverso la voce di esponenti di partito (come Radicali e Pd) e delle associazioni no-profit.

L’ente di ricerca di Rovigo è già specializzato nella produzione di canapa, in quanto impegnato anche nel Progetto Europeo “Multi Hemp”, attività che riunisce i più autorevoli istituti del settore e che si propone di selezionare una specie di cannabis a basso contenuto di THC, ideale per la produzione di una fibra di alta qualità. Il CRA-CIN, quindi, è certamente organizzato per il nuovo progetto del Ministero della Sanità, poiché oltre alla competenza e all’esperienza dei suoi ricercatori, l’istituto è dotato delle apparecchiature adatte alla produzione di cannabis medica: gli spazi adibiti alla coltivazione, infatti, sono mantenuti perfettamente privi di contaminazioni, le piante crescono sotto lampade a 600 Watt e la loro essicazione avviene per mezzo di strumenti che garantiscono la temperatura ideale per questa delicata fase. Tutto avviene secondo le normative stabilite da precisi protocolli per assicurare la massima sicurezza e sotto la supervisione del Ministero delle Politiche Agricole.

Non appena il protocollo con le procedure ufficiali della produzione di cannabis sarà ultimato (entro il 31 ottobre è stato fissato il temine ultimo), il CRA sarà diretto anche dal Ministero della Difesa e affiancato allo Stabilimento Chimico Militare, al quale fornirà tutte le conoscenze in materia affinché i pazienti possano beneficiare delle proprietà della cannabis già dal 2015, evitando anche i frequenti effetti collaterali dei farmaci tradizionali.


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