Longarone: Mostra internazionale del gelato

Dal 3 al 6 dicembre, c’è un’altra occasione (anomala) per visitare le Dolomiti Bellunesi d’inverno: il gelato. Come ogni anno da quasi 60 anni, a Longarone va infatti in scena la Mostra internazionale del gelato (MIG), un luogo di incontro e scambio tra professionisti del settore – dal gelatiere al produttore di attrezzature per la produzione del gelato – ma anche una dolce attrazione per curiosi e golosi.

La MIG è aperta dalle 10 alle 18,30 e accoglie, su uno spazio di oltre 15mila metri quadri, decine e decine di espositori (lo scorso anno, oltre 200), sia italiani che stranieri (nel 2016 sono stati ospitati professionisti di 11 Paesi esteri, compresi Marocco, Brasile, Kazakistan). I numeri della MIG (http://www.mostradelgelato.com/) sono importanti: in pochi giorni, attraversano la Fiera di Longarone oltre 25mila persone, e quasi 50mila operatori del settore si spostano dall’estero (specialmente da Germania, Austria, Spagna, Olanda e dall’Est Europa) per venire ai piedi delle Dolomiti Bellunesi a scoprire tutte le novità sul gelato artigianale.

Oltre a poter assaggiare, in un arco di tempo ridottissimo, una quantità di gusti di gelato altrimenti inimmaginabile, la MIG è una quattro giorni di incontri, presentazioni di libri, corsi, dimostrazioni… tutto a tema, naturalmente.

Tra gli eventi immancabili della MIG ci sono i suoi concorsi, che premiano i migliori gelatieri al mondo. Per la 48° Coppa d’oro i maestri si sfideranno cimentandosi con i gusti mandorla e noce; con il 24° concorso nazionale di gelateria Carlo Pozzi si riconosceranno i migliori istituti alberghieri e centri di formazione professionale alimentare, dalla Toscana alla Sicilia alle Marche; con il 22° premio Mastri gelatieri si omaggerà una famiglia o un singolo professionista che abbia contribuito al miglioramento dell’immagine dell’Arte gelatiera nel mondo; il 16° concorso Gelaterie in web sceglierà il miglior sito e social delle gelaterie partecipanti, mentre il 5° premio innovazione MIG Longarone segnalerà i prodotti e i processi di produzione più innovativi. Infine, come da tradizione anche nel 2018 sarà decretato il Gusto dell’anno, dedicato ai sapori tipici delle varie regioni italiane – il 2017 era diventato l’anno del Duetto siciliano.

Può sembrare strano che la capitale internazionale del gelato artigianale diventi, tutti gli anni quando fa più freddo, proprio Longarone. Eppure, c’è una ragione per tutto: Longarone era negli anni Cinquanta una ricca e vivace cittadina alla confluenza di più vallate che nei decenni precedenti erano diventate la culla della gelateria europea. Le Dolomiti sono fatte anche di valli, e fino alla prima metà del secolo scorso ciascuna vallata si specializzava in un mestiere: qui i costruttori di giocattoli in legno, lì gli artigiani del mestolo, di sedie impagliate, di stampe… La val di Zoldo e il Cadore erano le terre dei gelatieri, che partivano dalle proprie case al cospetto di montagne magnifiche per vendere gelati in terra straniera, prima come ambulanti, poi in un proprio negozietto, ora in Germania ora in Belgio ora in Olanda. La stagione finiva con l’arrivo dell’inverno, e quello era il momento in cui i gelatieri bellunesi tornavano finalmente a casa. Nel 1959, a Longarone fu organizzata la prima Fiera del Gelato, alla quale parteciparono 18 aziende: pochissime, se confrontate con le oltre 200 di oggi. Dopo soli quattro anni, però, Longarone venne spazzata via dall’ondata del Vajont. Il 9 ottobre 1963, il monte Toc – su nella valle di Erto e Casso – si sbriciolò nel lago artificiale della diga di Vajont, generando una gigantesca onda che piombò sul paese di Longarone, letteralmente cancellandolo dalla faccia della terra. Si salvarono in pochi, e alcuni di questi proprio perché erano all’estero, a fare gelati. I superstiti si batterono per ricostruire Longarone lì dov’era stato, e per far ripartire le sue attività economiche, compresa la Fiera del Gelato. Ecco che quindi la MIG del 2018 è la 58° edizione della Fiera del Gelato di Longarone.

Per chi, oltre al gelato, fosse interessato anche ad altro, e volesse approfittare del viaggio per esplorare almeno un angolino di Dolomiti, consigliamo qui cinque spunti per innescare la vostra curiosità:

  • Vajont. La Fiera di Longarone sta proprio ai piedi della gigantesca diga, l’unico manufatto (o quasi) rimasto in piedi dopo la catastrofe del Vajont. Vale la pena salire la stradina a zig-zag che si arrampica sulle montagne verdissime di fronte a Longarone per percorrere il camminamento dell’enorme V di cemento armato, guardare la valle del Piave dall’alto, fare il giro dell’ormai piccolissimo lago in auto, camminare sulla frana (neanche ve ne accorgete, ma ci siete sopra), visitare i bellissimi paesini di Casso e di Erto, sopravvissuti al disastro, cristallizzati nelle loro ripide stradine scivolose e nelle case mute di sassi.
  • I paesi dei gelatai. Lasciatevi alle spalle la Fiera, Longarone, l’ultima idea di pianura, e risalite pazienti la val di Zoldo, prima aspra, austera, poi sempre più luminosa, con i suoi magnifici paesini abbarbicati ai costoni – Fornesighe, Zoppè di Cadore, su su fino a Colcerver – al cospetto di cime magnifiche, silenziose: qui il Pelmo, lì il Civetta o il gruppo della Moiazza.
  • Sulle orme di Tiziano. Oppure risalite la valle successiva, su fino a Pieve di Cadore, paese natale del celebre pittore Tiziano Vecellio (XV secolo). C’è ancora, qui, la casa in cui nacque – è visitabile. Ed è poi possibile percorrere un lungo itinerario vecelliano, sulle orme del pittore della luce, curato e suggerito dalla Fondazione centro studi Tiziano e Cadore.
  • Terra di occhiali. Il Cadore, terra di gelatieri, è però anche una delle aree che fan parte del distretto dell’occhiale bellunese. Se avete bisogno di un paio di lenti nuove, vi consigliamo di entrare in uno dei molti negozi disseminati lungo la strada e di scegliere la vostra montatura: nel giro di un’oretta, potreste avere pronti i vostri nuovi occhiali, da vista o da sole.
  • Una discesa a Cortina. Infine, visto il periodo, non possiamo che consigliare una sciata in uno dei molti caroselli della provincia. Per chi volesse coniugare lo sci allo shopping ai panorami mozzafiato, suggeriamo una giornata di discese e negozi al cospetto delle Tofane e delle Cinque Torri, a Cortina d’Ampezzo.

 


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