Denutrizione: ogni anno muoiono 3,1 milioni di bambini

E’ davvero vergognoso, in un contesto di evoluzione come il nostro, il fenomeno dell’ancora vasta diffusione della povertà, della denutrizione, della fame.

La morte per denutrizione è ancora molto diffusa secondo il nuovo rapporto “Unequal Portions. Ending Malnutrition for Every Last Child” presentato a Roma da Save the Children, alla presenza di alti rappresentanti delle Nazioni Unite, del Governo italiano, britannico ed olandese.

Ogni anno, 3,1 milioni di bambini muoiono per cause legate alla denutrizione. Nel mondo, circa un quarto dei bambini sotto i cinque anni – 159 milioni – sono colpiti da malnutrizione cronica e l’80% di loro vive nelle regioni dell’Africa subsahariana e dall’Asia meridionale.

Se, negli ultimi decenni, il mondo ha compiuto progressi significativi nella lotta alla malnutrizione e il numero di bambini colpiti da malnutrizione cronica si è ridotto di oltre un terzo dal 1990, quando il fenomeno riguardava 255 milioni di bambini, ovvero il 40% dei bambini al mondo, i progressi sono stati ottenuti troppo lentamente e in modo diseguale.

Il nuovo rapporto globale “Unequal Portions. Ending Malnutrition for Every Last Child” (“Porzioni ingiuste. Porre fine alla malnutrizione dei bambini più vulnerabili”) pubblicato da Save the Children, dice che gli obiettivi globali in termini di nutrizione sono ancora lontani dall’essere raggiunti.

Il rapporto identifica una serie di misure concrete da mettere in atto per assicurare che nessun bambino venga lasciato indietro e si appella ai leader mondiali affinché diano risposte concrete al fenomeno dell’esclusione e garantiscano a ogni bambino vulnerabile l’accesso a una nutrizione adeguata. Per porre fine alla malnutrizione servono dieci anni di interventi e gli impegni per affrontare il problema dovrebbero basarsi sull’imperativo morale e legale di garantire il diritto al cibo e alla nutrizione per tutti.

Per garantire un progresso reale ed equo, gli obiettivi globali in materia di nutrizione, al quale gli Stati hanno aderito, devono essere tradotti in obiettivi nazionali, con risorse adeguate e piani di azione che espongano come ogni Paese raggiungerà gli obiettivi prefissati per tutti i gruppi della società.

Le raccomandazioni di Save the Children ai governi includono:

Intraprendere un’analisi contestuale e multisettoriale al fine di comprendere:
i fattori chiave nazionali e i trend della malnutrizione;
quali politiche e pratiche contrasterebbero meglio la malnutrizione;
quali gruppi di persone sono maggiormente marginalizzati e vulnerabili alla malnutrizione e quali barriere incontrano.
Stabilire degli obiettivi nazionali sulla nutrizione, allineati agli obiettivi globali, che includano traguardi specifici per tutti i gruppi della società, basati sui contesti e i trend nazionali.
Mettere in atto politiche e programmi appropriati affinché tutti i gruppi della società raggiungano tali obiettivi, implementando una strategia inclusiva finalizzata a “non lasciare nessuno indietro”.
Lavorare con i settori e gli attori interessati (inclusi i donatori, le Università, la società civile e i privati) durante tutta la pianificazione e il processo decisionale, dall’analisi contestuale, la progettazione di strategie e politiche, alle fasi d’implementazione, monitoraggio e valutazione.
Garantire la disponibilità di risorse finanziarie adeguate: ogni governo dovrebbe investire nella nutrizione dei suoi cittadini. Anche i donatori dovrebbero dare priorità alla nutrizione sia in quanto artefice che come indice di sviluppo sostenibile.


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