Corea del Sud: il coronavirus Mers ha ucciso e infettato ancora

Il bilancio dei morti causati dal coronavirus Mers in Corea del sud è aumentato. Ci saono stati in totale 14 morti e 12 nuovi casi di infezione.

Una donna di 68 anni è morta dopo aver contratto il virus in un ospedale a Pyeongtaek, 65 km a sud di Seoul.

Le 14 vittime erano già affette da altre malattie prima di prendere il virus. L’ultima vittima soffriva di ipertensione e ipotiroidismo.

In totale, 138 persone sono state infettate dal coronavirus Mers, nel Paese, dopo una prima diagnosi effettuata il 20 maggio scorso su un uomo di ritorno dall’Arabia Saudita e da altri paesi del Golfo.

Su 133 pazienti i cui movimenti sono stati identificati, 60 hanno contratto la malattia al centro medico Samsung, uno dei più grandi ospedali della capitale.

Il virus MERS CoV (Middle East Respiratory Syndrome Coronavirus), della sindrome respiratoria mediorientale da coronavirus, è un’infezione che può provocare malattie respiratorie, tosse, febbre, mancanza di respiro e anche sintomi gastrointestinali, polmonari e crisi renali.

Non non c’è nessun vaccino o trattamento per il virus, che ha un tasso di mortalità di circa il 35%.

In Arabia Saudita, più di 950 persone sono state infettate dal 2012 dal virus e 412 di esse sono morte. La sindrome aveva suscitato timori in Asia per una possibile ripetizione della sindrome respiratoria acuta grave (SARS) che nel 2002-2003 aveva ucciso circa 800 persone in tutto il mondo.

Questa nuova sindrome, rispetto alla SARS è meno trasmissibile.

L’Organizzazione mondiale della sanità ha detto, tuttavia, che il coronavirus Mers non costituisce un’epidemia e non si sta diffondendo.


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