Citometria a flusso. Biopsia liquida e medicina di precisione, le nuove frontiere

Uno dei settori più affascinanti della citometria a flusso è quello che riguarda la diagnostica oncologica. Da un prelievo di sangue, infatti, si possono rilevare patologie importanti che liberano nel sangue venoso periferico cellule tumorali intere o di frammenti di DNA tumorale.

“Questo approccio dinamico – precisano Francesco Buccisano e Bruno Brando, rispettivamente presidente ISCCA e Vicepriesidente ISCCA nonchè direttore del laboratorio Unità Operativa Centro Immuno Trasfusionale di Legnano – si basa su un concetto che viene generalmente definito “biopsia liquida”, ovvero il monitoraggio molecolare, cellulare o subcellulare del sangue del paziente da cui isolare le diverse componenti del tumore. Informazioni, quest’ultime, che una volta comprese nella loro complessità rappresentano un potenziale di straordinaria importanza per il futuro della medicina molecolare e di precisione, in quanto permettono di rimodulare le terapie in funzione di questi segnali circolanti che fotografano l’evoluzione cronica o recidivante della malattia”.

“La citometria a flusso, quindi, – concludono Buccisano e Brando — si rivela uno strumento di elevata efficacia proprio grazie alla possibilità di quantificare e analizzare contemporaneamente decine di parametri biologici e funzionali in ogni singola cellula. Insomma, le nuove conoscenze sul comportamento biologico della cellula tumorale, nei prossimi anni potrebbe avere un impatto molto significativo negli attuali criteri di stratificazione del rischio e di conseguente definizione di una terapia. Una strada che non va certo abbandonata”.

Di questo si parlerà al III Convegno Nazionale organizzato dalla Società Italiana per l’Analisi Citometrica Cellulare (ISCCA) nella splendida cornice romana del centralissimo quartiere Prati, a pochi passi dalla Città del Vaticano.


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