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Barriere Architettoniche, le città italiane fuori dalla top 10

“Il viaggio migliora la mente in modo meraviglioso ed elimina i nostri pregiudizi”: Oscar Wilde sapeva molto bene come interpretare il significato del verbo viaggiare. Si tratta di una parola che non conosce confini né in termini geografici né di barriere architettoniche. Le prime conferme in merito giungono da un recente approfondimento firmato Class CNBC che, grazie ad un sondaggio che ha coinvolto quasi 4mila persone con disabilità motorie in tutto il mondo, ha stilato la classifica delle 10 città più accessibili del globo. La medaglia d’oro viene assegnata a Singapore (1°), seguita da Shangai (2°) e Tokyo (3°). All’interno del decalogo ci sono anche tre capitali europee, ovvero Amsterdam, Parigi e Londra. Tutte le metropoli citate dagli intervistati si contraddistinguono per la presenza di mezzi pubblici efficienti, special service strutturati ad hoc, come gli ascensori, e soluzioni di abbattimento delle barriere architettoniche nelle strutture ricettive che garantiscono un soggiorno, oltre che un’esistenza, più sereni per tutti, nessuno escluso. L’indagine di CNBC mette in risalto un aspetto allarmante, ovvero l’assenza dell’Italia all’interno della graduatoria. Una spiegazione può essere data dal fatto che il Bel Paese conta più di 13 milioni e mezzo di edifici, di cui oltre il 70% è stato costruito prima del 1980 e oltre il 50% prima del 1970, ovvero in periodi in cui, al momento della progettazione, non si pensava all’accessibilità. Nel corso degli anni sono state promulgate varie leggi, come la L. 13/89, per disciplinare l’accessibilità e l’abbattimento delle barriere architettoniche, compresi i luoghi pubblici.

Ora un quesito sorge spontaneo: com’è possibile risalire la china e offrire soluzioni che aiutino la mobilità? Indicazioni più precise in merito vengono offerte da KONE, multinazionale leader nel settore degli ascensori e delle scale mobili, che ha ideato KONE Motus, la linea di miniascensori e montascale che facilitano la libertà di movimento e l’accessibilità individuale. “In quanto realtà contraddistinta da una mentalità futuristica, siamo chiamati ad innovarci quotidianamente – afferma Lara Pollifrone, Accessibility Manager di KONE Italy & Iberica – soprattutto perché entro il 2050 nel mondo ci saranno 3,5 miliardi di persone bisognose di almeno un ausilio per compensare difficoltà motorie o di altro tipo dovute all’invecchiamento e a malattie croniche. L’accessibilità è un tema delicato che coinvolge tutti i principali settori operativi tra cui il turismo e, proprio per questo, deve essere offerta la massima efficienza possibile per superare le barriere architettoniche. I miniascensori sono spesso la soluzione più funzionale per persone con disabilità perché aiutano a rendere accessibili edifici privi di ascensori. Grazie ad essi l’ambiente risulta confortevole e ospitale per chiunque fatichi ad affrontare le scale.”

Dai miniascensori si passa ai montascale che sono i prodotti ideali laddove lo spazio è limitato. Da segnalare una differenza importante tra i montascale a pedana e quelli a poltroncina. I primi sono usati per semplificare la vita quotidiana delle persone che si muovono con carrozzelle o con altri ausili per il movimento. Scalini e rampe di scale, così, non sono più un ostacolo. Queste innovazioni possono essere installate facilmente in qualsiasi contesto, sia all’interno che all’esterno. Risultano adatte a qualsiasi tipo di scala, si muovono in maniera dolce e regolare e possono essere gestite tramite una pulsantiera di controllo a bordo con comandi intuitivi. Le poltroncine, invece, sono ottimali per anziani e persone con lievi difficoltà motorie e sono adatte a percorsi complessi, rettilinei e curvilinei. E ancora, possono essere installate su scale esposte agli agenti atmosferici, hanno un ingombro minimo e sono caratterizzate da un design elegante e moderno. Per ultimi, ma non meno importanti, ecco i prodotti della linea KONE Motus si combinano perfettamente con qualsiasi stile architettonico, grazie all’ampia gamma di materiali e finiture disponibili. Inoltre, possono essere installati esternamente, valorizzando visivamente l’edificio ed evitando interventi alla sua struttura. Il risultato? L’incontro perfetto tra storia e tecnologia, passato e contemporaneità, funzionalità e rispetto dell’esistente.


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