8 marzo, differenze di genere su occupazione e retribuzioni

Le performance formative e professionali delle donne dalla scuola al mondo del lavoro: forte divario in termini retributivi e penalizzate se hanno figli. I dati delle Indagini AlmaDiploma e AlmaLaurea

Le ultime Indagini AlmaDiploma e AlmaLaurea permettono di fotografare le performance formative e professionali delle donne, dalla scuola superiore all’università fino al mercato del lavoro.
La lettura dei dati conferma un differenziale a favore dei maschi, che permane anche quando le donne intraprendono percorsi disciplinari che offrono maggiori chance occupazionali o dove sono storicamente più presenti.

DALLA SCUOLA ALL’UNIVERSITÀ

Il Rapporto 2018 sul Profilo dei Diplomati mostra che il 35,1% delle femmine alla scuola media inferiore ottiene un voto d’esame pari 9 su 10 (percentuale pari al 26,3% tra i maschi). E quando arrivano sui banchi delle superiori, che siano quelli di un liceo, un tecnico o un professionale,
raggiungono ottimi risultati.
Il 92,0% delle femmine non fa ripetenze (è l’86,6% per i maschi) e conclude la scuola secondaria superiore con un voto medio di diploma pari a 79,4 su cento (è 75,7 per i maschi). Il 38,1% dedica allo studio e ai compiti a casa più di 15 ore settimanali rispetto al 16,7% dei maschi. Inoltre, il 38,7% delle femmine compie esperienze internazionali, in particolare organizzate dalla scuola ( è il 25,9% dei maschi). D’altronde intraprendono in maggior misura percorsi formativi linguistici e per questo conseguono anche un maggior numero di attestati (38,4% delle femmine rispetto al 28,7% dei maschi). Sono impegnate in attività di carattere sociale: il 18,3% delle femmine svolge attività di volontariato rispetto al 13,0% dei maschi .

Nel tempo libero intraprendono attività culturali e non perché devono ma perché lo vogliono: le svolgono il 55,4% delle femmine, in larga parte su iniziativa personale, rispetto al 44,5% dei maschi.
Sono interessate a proseguire gli studi soprattutto all’università: 76,4% delle femmine rispetto al 62,2% dei maschi. In tale scelta sono spinte da motivazioni differenti: in particolare poter svolgere, grazie alla laurea, l’attività professionale di proprio interesse (69,0% rispetto al 59,7% dei maschi) e approfondire i propri interessi culturali (53,5% rispetto al 46,7% dei maschi).


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